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Standard & Poor's alza il rating della Grecia

ATENE. Continua la via crucis di Atene con la speranza di vedere la luce in fondo al tunnel entro il 20 agosto, con l'approdo al programma di aiuti Esm. Domani ci sarà un nuovo, difficile voto per il governo Tsipras, in emorragia di deputati e alla prova della piazza, sul secondo pacchetto di misure indispensabile per avviare immediatamente i negoziati con la ex Troika. E sebbene sia slittato ancora il taglio delle baby pensioni, i funzionari pubblici sono sul piede di guerra, mentre cominciano a farsi sentire gli aumenti dell'Iva su alimentari e trasporti, con +10% per i traghetti.

Eppure un piccolo segnale di inversione di tendenza per Atene arriva dalla decisione dell'agenzia Standard & Poor's, che in serata ha alzato il rating della Grecia a CCC+ da CCC-, con outlook stabile. In una nota S&P sottolinea che il rischio che  il Paese lasci l'area euro è inferiore al 50%, anche se c'è una possibilità su tre che lo faccia.  L'adozione delle regole europee sulla risoluzione delle banche in fallimento, che tutelano i depositi sino a 100mila euro ma fanno pagare le perdite prima ai privati e solo in ultimo ricorso allo stato e quindi ai contribuenti. Poi la revisione del codice di procedura civile, per velocizzare i processi e tagliare i costi per cittadini e imprese. Queste le misure, concordate con Ue, Bce e Fmi, sul piatto del parlamento greco domani. Le prime hanno già ricevuto una valutazione positiva da parte della Bce, pur se con riserve in quanto alcuni provvedimenti richiedono l'assenso preventivo del ministero delle finanze, minando l'indipendenza della Banca di Grecia.

Slittano ancora, invece, le baby pensioni, la cui disincentivazione avrebbe dovuto essere adottata già lo scorso mercoledì con il primo pacchetto di misure. Con il consenso delle istituzioni, però, ha precisato la portavoce del governo Olga Gerovassili, queste sono state rinviate «a più tardi». E nel nuovo pacchetto non ci saranno nemmeno aumenti delle tasse per gli agricoltori. L'obiettivo dell'esecutivo, ha dichiarato la sua portavoce, è avviare «immediatamente i negoziati con Ue, Bce e Fmi» dopo il voto di domani sera, con l'obiettivo che si chiudano con un accordo entro il «20 agosto al più tardi». Ad Atene serve subito un esborso per il nuovo pagamento alla Bce da 3,2 mld in scadenza proprio il 20 agosto.

Nell'Aula del Vouli scatterà quindi una nuova conta, con la speranza che i numeri non si assottiglino ancora di più per Syriza. La coalizione di Tsipras, con l'uscita dell'ala più radicale dal governo e le pesanti critiche dell'ex ministro Yanis Varoufakis, ha perso un quinto dei suoi deputati, passando da una maggioranza assoluta di 162 seggi su 300 a 123. Nea Demokratia, Pasok e To Potami hanno dato il loro appoggio, ma solo il tempo di trovare l'accordo sul nuovo programma di aiuti. Le insistenti voci di nuove elezioni sono però state smentite dalla Gerovassili, secondo cui «non sarebbe utile per il momento» dato che il governo si deve concentrare sui nuovi negoziati con la ex Troika.

A guardare gli ultimi sondaggi, però, Tsipras, nonostante la sconfitta subita a Bruxelles, è il politico largamente più popolare, con l'appoggio del 60% dei greci. Domani, però, dovrà passare di nuovo dalla prova della piazza: il sindacato dei funzionari pubblici Adedy ha già indetto una manifestazione in concomitanza con il voto, mentre le forze di polizia anti-sommossa si preparano a nuovi scontri in piazza Syntagma.

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