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Tensione nel Mar baltico, un aereo russo sfiora quattro navi della Nato

NEW YORK. Mentre gli Usa si apprestano a rafforzare la loro presenza militare in Europa dell'est, sale la tensione nel Mar Baltico, dove si è sfiorato l'incidente tra un aereo militare russo e 4 navi della Nato. Secondo fonti del Pentagono l'aereo si è avvicinato troppo, rappresentando una minaccia. L'incidente, riporta la Cnn, è accaduto l'11 giugno. La scena dell'avvicinamento dell'aereo russo è stata ripresa dal cacciatorpediniere americano USS Jason Dunham, che stava operando nelle acque del Baltico insieme ad una nave francese, una tedesca e una britannica. Il video però non è stato ancora reso pubblico dal Pentagono. Il velivolo russo che si è pericolosamente abbassato sulle quattro navi dell'Alleanza Atlantica, arrivando a 'sfiorarè il ponte della nave americana a poco più di 150 metri di altezza, appartiene alla Russian Maritime Patrol, l'unità di pattugliamento della marina russa.  Sebbene il passaggio degli aerei da ricognizione russi sia una routine nei cieli del Baltico, fonti del Pentagono sottolineano come sia la prima volta che un velivolo si abbassa in maniera così considerevole sulle navi della Nato dispiegate nell'area. Intanto lo Us European Command sta valutando ulteriori passi da intraprendere per assicurare alle proprie navi da guerra nel Baltico e ai propri aerei che operano nella regione la massima sicurezza.

Nel frattempo, gli Stati Uniti potrebbero presto inviare un segnale forte al Cremlino, che va al di la' delle  possibili nuove sanzioni minacciate all'ultimo G7. Il Pentagono - stando a fonti Usa ed europee citate dal New York Times - sarebbe infatti pronto a dispiegare mezzi e armi pesanti nei Paesi baltici e in diversi Paesi dell'est europeo, per scoraggiare ed impedire aggressioni da parte della Russia.  Se la Casa Bianca dovesse dare il via all'operazione, sarebbe la prima volta dalla fine della Guerra Fredda che gli americani ammassano tale tipo di armamenti e in tale entita' nel Vecchio Continente: carri armati, veicoli da combattimento per la fanteria e altri armamenti pesanti per un impiego di circa 5 mila soldati Usa.

I Paesi interessati sarebbero quelli della ex Unione sovietica oggi nuovi membri della Nato: la Polonia, la Repubblica Ceca, la Romania, la Bulgaria, la Lettonia, la Lituania e l'Estonia. Tutti stati in cui l'allarme e' ai massimi livelli da quando Mosca ha deciso l'annessione della penisola della Crimea ai danni dell'Ucraina. E a cui il presidente americano, Barack Obama, ha sempre promesso il massimo sostegno in difesa della loro sovranita' e integrita' territoriale.

Il messaggio che sta dietro a una tale decisione sarebbe diretto anche agli alleati dell'Europa occidentale, che sono chiamati a giorni a rinnovare le sanzioni contro Mosca, e che Washington vuole restino impegnati anche sulla possibilita' di nuove sanzioni in futuro. Il dispiegamento di mezzi e di uomini che Obama potrebbe ordinare ben presto servirebbe a dimostrare, anche agli occhi di molte capitali europee, l'intransigenza della Casa Bianca nei confronti di un Cremlino che proseguisse sulla strada della politica espansionistica. Politica tesa a restaurare la propria influenza su parte dell'est europeo.

Il piano messo a punto al Pentagono deve comunque ancora ricevere il via libera del segretario alla difesa, Ashton Carter, prima di approdare sul tavolo dello Studio Ovale per un eventuale via libera definitivo del presidente americano.    Lo sforzo di uomini e di mezzi - sottolinea il Nyt - sarebbe simile a quello che gli Stati Uniti hanno mantenuto in Kuwait per piu' di un decennio dopo l'invasione da parte dell'Iraq nel 1990.

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