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Putin: "Non sono un aggressore, puntiamo ad un patto con l'Europa"

"Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell' Unione Europea si sono deteriorati. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell' attività economica"

Vladimir Putin - Russia. Stipendio annuo: 136.000 dollari

ROMA. «Non è stata colpa della Federazione Russa se i rapporti con i Paesi dell' Unione Europea si sono deteriorati. Non siamo stati noi a introdurre certe limitazioni nel commercio e nell' attività economica. È stato fatto contro
di noi e siamo stati costretti ad adottare contromisure. Però i rapporti tra Russia e Italia effettivamente hanno sempre avuto carattere privilegiato sia in politica che nell' economia». Così il presidente russo Vladimir Putin, che in una lunga intervista al Corriere della Sera oggi in apertura di prima pagina
sottolinea che «l' Italia ha dato e dà un contributo notevole allo sviluppo del dialogo tra la Russia e l' Europa e anche con la Nato in generale. Tutto ciò crea rapporti speciali tra i nostri due Paesi».

Quanto all'Europa «ho l' impressione», dice Putin, che la Ue cerchi «di costruire con noi rapporti puramente su base materiale ed esclusivamente a proprio favore». Fra gli esempi, cita la riluttanza «a collaborare con le unioni di integrazione nello spazio post-sovietico. Mi riferisco all' Unione doganale
che ora è diventata l' Unione economica euroasiatica. Perchè quando si integrano i Paesi europei è considerato normale, ma se noi nello spazio post-sovietico facciamo lo stesso si cerca di interpretarlo come il desiderio della Russia di ricostruire una specie di impero?». Putin torna poi sull' accordo d'associazione tra Kiev e Ue e la conseguente crisi ucraina: «non eravamo contrari alla firma dell' accordo». «Però, certo, volevamo partecipare all'
elaborazione delle decisioni finali».

«Il 21 febbraio 2014 - continua Putin - è stato firmato un accordo tra il presidente Yanukovich e l'opposizione sul futuro del Paese, incluse le
elezioni. Se ne doveva ottenere l' attuazione». Se americani ed europei avessero escluso il loro sostegno «a chi compiva azioni anticostituzionali», «la situazione si sarebbe sviluppata in modo assolutamente diverso». «Ripeto, non era nostra intenzione, noi siamo costretti a reagire a quanto sta succedendo». Putin vede Minsk 2 come «l' unica via per la risoluzione del
problema». «Ma non tutto dipende da noi. Oggi i nostri partner, sia in Europa sia negli Stati Uniti, devono esercitare un' adeguata influenza sulle autorità di Kiev perchè facciano ciò che è stato concordato a Minsk».

«Solo una persona non sana di mente o in sogno può immaginare che la Russia possa un giorno attaccare la Nato. Sostenere quest' idea non ha senso, è del tutto infondata. Forse qualcuno può essere interessato ad alimentare queste paure. Forse gli Stati Uniti vogliono evitare il riavvicinamento fra l' Europa e la Russia. Voglio dirvi: non bisogna aver paura della Russia». Così il presidente russo Vladimir Putin in una lunga intervista in apertura di prima pagina al Corriere della Sera. Putin riflette sulla scelta dell' Alleanza di creare una forza dissuasiva di pronto intervento per rispondere alle preoccupazioni di baltici e Polonia: «la Russia non parla in tono conflittuale con nessuno». «La nostra politica non ha un carattere globale, offensivo o aggressivo». «Faccio degli esempi. Vicino alle coste della Norvegia ci sono i sommergibili americani in servizio permanente. Il tempo che ci mette un missile a raggiungere Mosca da questi sottomarini è di 17 minuti».

Inoltre, continua Putin, «gli Stati Uniti sono unilateralmente usciti dall' Accordo sulla difesa antimissile, l' Abm». «Tutto quello che facciamo - dice - è rispondere alle minacce nei nostri confronti. E lo facciamo in misura limitata, ma tale da garantire la sicurezza della Russia». «Un tempo avevo proposto ai nostri partner americani di costruirlo insieme in tre il sistema di difesa anti-missile: Russia, Stati Uniti, Europa. La proposta è stata rifiutata. Allora ci siamo detti, questo è un sistema costoso e ancora non ne conosciamo l' efficacia. Ma per garantire l' equilibrio strategico, svilupperemo il nostro potenziale offensivo e penseremo a sistemi in grado di superare la difesa antimissilistica» Usa.

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