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Rogo in una fabbrica di infradito a Manila: almeno 72 le vittime

BANGKOK. È salito ad almeno 72 morti il bilancio del rogo che ieri ha distrutto una fabbrica di infradito a Valenzuela City, un sobborgo a nord di Manila. Lo ha annunciato il sindaco Rex Gatchalian, che ha parlato di 26 persone ancora disperse.

Le ricerche all'interno dello stabilimento, altamente pericolante, sono riprese solo questa mattina dopo che ieri i vigili del fuoco avevano impiegato oltre cinque ore per spegnere le fiamme.

In un Paese dove le più elementari regole di sicurezza vengono spesso ignorate, l'incidente è già ora uno dei peggiori roghi nella storia delle Filippine. Il più grave rimane l'incendio di un locale notturno di Quezon City nel 1996 che provocò almeno 162 morti. Nella stessa città, nel 2001, un hotel andò a fuoco causando 70 morti.

Lo stabilimento della Keltex Manufacturing, nel distretto di Valenzuela City (a nord della capitale), è stato avvolto dalle fiamme probabilmente a causa di alcuni lavori di saldatura al piano terra, nelle vicinanze delle scorte di sostanze chimiche usate nella produzione: l'incendio si è propagato in fretta, con una densa nube di fumo nero ben visibile da chilometri di distanza.

«La gente ha iniziato subito a correre verso l'uscita», ha raccontato un testimone. L'edificio, che si estendeva su due piani e tremila metri quadri, era dotato di due uscite principali, ma non tutti gli operai ce l'hanno fatta. Se 39 di essi - in particolare quelli che si trovavano al piano terra - si sono messi in salvo, pur con ustioni di diversa entità, in serata le autorità locali parlavano ancora di 63 dispersi, anche se non è chiaro quanti di essi siano in realtà tra le 31 vittime annunciate da ufficiali dei vigili del fuoco un'ora dopo. La fabbrica impiega 200 operai, ma non tutti erano al lavoro oggi. I sopravvissuti hanno raccontato di scene di panico, con lavoratori che si sono lanciati tra le fiamme dal primo piano: tra questi anche uno dei proprietari, che ha riportato ustioni di terzo grado. I corpi ritrovati sono tutti lungo la scala che portava al piano terra, probabilmente rimasti prigionieri nel tentativo di trovare l'uscita.

Alcuni familiari delle vittime hanno riferito di aver ricevuto dagli operai sms di allarme, senza però riuscire a ricontattarli poco dopo. Chi è rimasto intrappolato all'interno, ha detto il sindaco Rexlon Gatchalian, non ha avuto scampo. I vigili del fuoco hanno combattuto contro le fiamme per cinque ore, dato «l'estremo calore» prodotto dall'inusuale concentrazione di materiali infiammabili, a partire dal caucciù usato per le calzature prodotte. Anche per questo, un sopralluogo completo dell'edificio ormai pericolante non è ancora stato effettuato: un bilancio completo della tragedia sarà disponibile solo domani. Le prime testimonianze parlano di corpi talmente carbonizzati da risultare irriconoscibili.

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