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Nepal, i morti salgono a più di 6 mila: recuperati i corpi degli italiani

KATHMANDU. Continua drammaticamente a salire il bilancio delle vittime del terremoto in Nepal: i morti sono quasi 6.200, oltre 13.000 i feriti. I soccorritori sono riusciti a recuperare i corpi dei due speleologi Oskar Piazza e di Gigliola Mancinelli, due dei quattro italiani uccisi dal sisma. Altri tre connazionali risultano irreperibili, mentre sono «1.000 i cittadini europei» che l'ambasciatrice dell'Ue in Nepal, Rensje Teerink, ha detto non sono stati ancora rintracciati, nè si conoscono le loro condizioni. Nel complesso, gli europei rimasti uccisi sono «per il momento 12», ha aggiunto la diplomatica.

C'è grande apprensione per i francesi: erano in 2.000 in Nepal, impegnati nei diversi percorsi di trekking. Parigi non ha ancora notizie di circa 500 di essi, anche se ci sono informazioni su un gran numero di stranieri bloccati nelle valli senza mezzi di comunicazione ed in attesa di soccorsi. Per gli italiani invece, la fase di emergenza «è praticamente finita», hanno sottolineato all'ANSA fonti diplomatiche italiane a New Delhi. Un altro gruppo di 23 turisti italiani è partito in nottata con un C130 che ha portato a Kathmandu il team di soccorso e gli aiuti umanitari inviati da Roma. Oltre a loro sono stati imbarcati anche 9 cittadini di altri Paesi europei.
Diversi superstiti italiani sono riusciti a raggiungere la capitale nepalese da Lukla, nella regione dell'Everest e da altre località della valle di Kathmandu. «Anche se molto lentamente - ha detto all'ANSA Gianluca Schirinzi, appresentante del team dell'Unità di Crisi della Farnesina dislocato a Kathmandu - la situazione si sta normalizzando». In memoria delle vittime è stato osservato un minuto di
silenzio sia alla cerimonia di inaugurazione dell'Expo a Milano, sia al concerto del Primo maggio, a Roma.

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