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Donava il seme ma era schizofrenico: coppia chiede il risarcimento

E' stato facile risalire alla storia personale del padre biologico del bimbo, che aveva già sette anni, da cui è emersa la patologia e anche un arresto per furto, oltre ad alcune caratteristiche fisiche come un grosso neo sulla guancia

GEORGIA.  Sembrava il donatore perfetto sulla carta, ma dopo sette anni e probabilmente diverse decine di bambini si è scoperto che era affetto da schizofrenia. Il caso, riferiscono molti media statunitensi, riguarda una banca del seme di Atlanta, in Gerogia, che ora è stata citata in giudizio da una coppia che ha avuto un bimbo proprio dal 'donatore 9623'.

A scoprire il problema sono state proprio Angela Collins e Margaret Elizabeth Hanson, le due donne che hanno iniziato la causa, che lo scorso giugno hanno ricevuto una mail dalla Xytex Corp., proprietaria della banca del seme, in cui probabilmente per errore era incluso il nome del donatore. Una volta saputo il dato è stato facile risalire alla storia personale del padre biologico del bimbo, che aveva già sette anni, da cui è emersa la patologia e anche un arresto per furto, oltre ad alcune caratteristiche fisiche come un grosso neo sulla guancia cancellate dalle foto presentate dalla banca. «Il donatore è
stato presentato come il meglio del meglio - spiega l'avvocato della coppia - mentre invece le informazioni che aveva dato chiaramente non erano state verificate». Negli Usa gli esami richiesti ai donatori non comprendono
screening genetici, che possono mostrare in alcuni casi anche la suscettibilità a malattie psichiatriche. La coppia ha chiesto, oltre al risarcimento dei danni, l'istituzione di un fondo dedicato per seguire dal punto di vista medico tutti i bambini nati dal donatore.

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