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Washington, Lincoln e Nixon erano gay? il saggio storico che spacca gli Usa

Fa già discutere l'opera dello scrittore e attivista per i diritti dei gay, Larry Kramer

Il memoriale di Lincoln

NEW YORK. Grandi presidenti come George Washington, Abraham Lincoln e Richard Nixon erano segretamente omosessuali? E come loro, lo furono altri "mostri sacri" della vita pubblica e della cultura d'America, come gli scrittori Hermann Melville e Mark Twain? E' quanto si sforza di dimostrare lo scrittore Usa e attivista per i diritti dei gay Larry Kramer, in un corposo studio 'romanzato', di cui è stata pubblicata la prima parte di 800 pagine, che ha già spaccato gli Usa.

'The American People: Volume 1 - Search for My Heart' ha acceso il dibattito sulla stampa americana negli ultimi giorni e oggi ne da' conto anche il britannico Guardian. Anche perché si tratta di uno studio approfondito che si è portato via 40 anni della vita di Kramer, oggi 79enne e in condizioni di salute precarie. La mira dichiarata del titanico lavoro è di dimostrare come l'omosessualità tenda ad essere bandita, discriminata dai libri di storia e dalle biografie. "Può sembrare finzione, ma non lo è", assicura Kramer, che ricorda come la maggior parte dei saggi storici sia stata scritta da eterosessuali: "Non è stato scritto un solo libro di storia in cui persone gay facciano parte della Storia dai suoi inizi. E' ridicolo pensare che noi (gay) non ci siamo stati da sempre".

Secondo Kramer - autore di pièce teatrali come 'The Normal Heart' e 'The Destiny of Me' e del romanzo mai pubblicato 'Faggots' (termine dispregiativo per definire i gay), la biografa ufficiale di Lincoln, Doris Kearns Goodwin, ebbe una "crisi isterica" quando le fu suggerita l'ipotesi dell'omosessualità del presidente che abolì la schiavitù, "ma solo perché lei non l'aveva scritto per prima". Sempre secondo lo storico, l'uomo che assassinò Lincoln, John Wilkes Booth, lo fece non perché partigiano dei Confederati che stavano perdendo la Guerra Civile, ma perché il presidente lo aveva "rifiutato". "Basta solo guardare le fotografie di Wilkes e dell'altro cospiratore (contro Lincoln), Lewis Powell per vedere come fossero pieni della propria bellezza. Noi la chiamiamo 'gaydar' (fusione delle parole "gay' e 'radar', cioè la capacità intuitiva degli omosessuali di scorgere analoghi orientamenti negli altri, ndr), una qualità che gli storici 'etero' non possiedono". E così anche Mark Twain, secondo Kramer, "ebbe una intensa vita gay".

Solo una provocazione dunque? Lo storico Ron Chernow - autore di una biografia su Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, che Kramer sostiene fosse apertamente omosessuale - sostiene che "non si può saccheggiare la storia per metterla al servizio della propria agenda politica", e altri affermano che "The American People" non fornisce alcuna prova documentale concreta di quanto afferma. Ma in difesa di Kramer accorre l'attivista per i diritti Lgbt (lesbian, gay, bisexual, transexual), Aaron Hicklin, secondo cui la presenza degli omosessuali nella storia viene fatta risalire cronologicamente indietro a Oscar Wilde. Prima sembra che l'omosessualità non sia mai esistita.

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