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I ventuno copti uccisi, l'esercito egiziano risponde: raid aereo contro l'Isis in Libia - Foto

TRIPOLI. Aerei dell'esercito hanno colpito obiettivi dell'Isis in Libia in risposta all'uccisione dei 21 copti e sono tornati indenni alle loro basi. Lo riferisce la radio egiziana citando un comunicato dell'esercito. Nell'annuncio, riferisce il sito del quotidiano Al Ahram, l'esercito egiziano ha precisato di aver colpito diversi obiettivi tra cui «campi di addestramento e depositi di armi».

Sono stati otto i raid compiuti dall'aviazione egiziana in Libia causando cinque morti a Derna: lo riferisce la tv libica secondo quanto riporta una sovrimpressione della tv Al Jazeera. Derna è la città dell'est della Libia dove l'Isis ha creato un «Califfato».

 I raid aerei egiziani hanno colpito accampamenti dell'Isis a Bengasi e Sirte: lo ha riferito il comandante dell'Aviazione libica, Saqer al-Joroushi, secondo quanto riferiscono media libici. Il generale ha detto di essere stato incaricato dal capo di Stato maggiore delle Forze armate, Abdel Razzak el Nazouri, e dal capo dell' «Operazione dignità», Khalifa Haftar, di «collaborare» con le forze armate egiziane per colpire postazioni Isis.

Secondo il comandante dell'Aviazione libica, Saqer al-Joroushi, sono stati «40-50» i terroristi dell'Isis uccisi finora nei raid su Derna. Lo riferiscono media libici. Citando altre fonti viene precisato che uno degli obiettivi a Derna è stato il quartier generale della società «Jebel» che l'Isis sta usando come propria «base». Vi sarebbero stati in tutto quattro raid sulla città.

«Confermiamo che la vendetta per il sangue degli egiziani» è «un diritto assoluto e sarà applicato», afferma il comunicato delle forze armate egiziane che annuncia i raid aerei compiuti all'alba in Libia contro postazioni dell'Isis. I raid sono stati portati in base «al diritto dell'Egitto di difendere la propria sicurezza e stabilità e per vendetta e risposta agli atti criminali di elementi e formazioni terroriste all'interno e all'esterno del paese», si afferma nel comunicato.

L'annuncio viene formulato come un messaggio delle «vostre forze armate» rivolto «al coraggioso popolo egiziano». «Il colpo ha raggiunto gli obiettivi con la più grande precisione», si sostiene fra l'altro nel comunicato. Già ieri sera il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi aveva avvertito che l'Egitto «si riserva il diritto di reagire».

 Il generale Khalifa Haftar, esponente di spicco dell'esercito regolare libico, ha dichiarato di essere pronto a collaborare con gli attacchi dell'Egitto contro l'Isis e altri gruppi terroristici in Libia. Lo riferiscono media libici.

Il presidente Abdel-Fattah al-Sisi  aveva avvertito che l'Egitto si riservava il diritto di reagire nel modo e nei tempi che riterrà più opportuni alla decapitazione di 21 egiziani copti perpetrata da un gruppo dell'Isis nella confinante Libia e mostrata in queste ore in un video. Lo riferisce l'edizione online di Al-Ahram. Sisi, a margine di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale, ha poi confermato il divieto per gli egiziani di viaggiare in Libia, impegnandosi a facilitare il rimpatrio dal Paese vicino di tutti i connazionali ancora lì presenti. Ha inoltre ordinato al governo di dare sostegno alle famiglie delle vittime.

Il presidente ha intanto incaricato il ministro degli Esteri, Sameh Shoukri, di andare a New York e avviare contatti con i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu affinchè «la comunità internazionale si ponga di fronte alle sue responsabilità e avvii le procedure necessarie per dichiarare ciò che sta accadendo in Libia come una minaccia alla pace e alla sicurezza». «Queste azioni vili - ha detto infine Sisi in un discorso teletrasmesso alla nazione - non fiaccheranno la nostra determinazione: l'Egitto e il mondo intero restano impegnati in una battaglia irriducibile contro gli estremisti».

 

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