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Aereo malese, tempo instabile ma ripartono le ricerche dei corpi

PANGKALAN BUN. Le squadre di soccorso hanno sfruttato una "finestra" di bel tempo per proseguire le ricerche di vittime e relitti del volo AirAsia 8501 inabissatosi domenica scorsa nel Mar di Giava con 162 persone a bordo. Una nuova ondata di vento e forti piogge è tornata però da ostacolare le operazioni.

Restano finora sette i corpi, non identificati, recuperati da martedì al largo del Borneo. Fra gli oggetti trovati dai soccorritori c'è un giubbotto di salvataggio, il portellone di un'uscita di sicurezza, uno scivolo gonfiabile, scarpe di bambino, una valigia blu e zaini pieni di cibo. Una fonte ufficiale citata dal sito del settimanale der Spiegel conferma che almeno una delle vittime indossava il giubbotto e che quindi i passeggeri si sono accorti dell'imminente disastro.

Per scandagliare il fondale alla ricerca delle scatole nere, decisive per comprendere la causa dell'incidente, vengono utilizzati un veicolo sottomarino telecomandato, un dragamine e una nave privata specializzata nella mappatura dei fondali. Immagini sonar hanno localizzato quelle che sembrano ampie parti dell'aereo ed "è possibile che corpi siano nella fusoliera", ha precisato un alto ufficiale dell'aviazione, Sunarbowo Sandi, coordinatore delle ricerche. Queste si stanno concentrando sul recupero dei corpi, ha riferito il portavoce dell'Aviazione indonesiana, Hadi Tjahjanto.

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