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Cecenia, Amnesty: "Stop a intimidazioni russe contro gli attivisti"

L'organizzazione ha chiesto alla Russia di mettere fine "all'attuale giro di vite sulla libertà di espressione nella regione"

MOSCA. Amnesty International e Human rights watch hanno chiesto alle autorità russe di mettere fine alla campagna di intimidazione contro gli attivisti ceceni dei diritti umani, garantendo loro una vera protezione.

L'appello arriva all'indomani del presunto rogo doloso a Grozny della sede di Joint Mobile Group (Jmg), una organizzazione per i diritti umani che aveva criticato il leader ceceno Ramzan Kadyrov per aver annunciato l'espulsione e la demolizione delle case delle famiglie dei gruppi armati responsabili dell'attacco del 4 dicembre a Grozny (14 agenti, 11 ribelli e un civile morti).

«Questi atti di intimidazione sono parte dell'attuale giro di vite sulla libertà di espressione nella regione. Il leader ceceno Ramzan Kadyrov sembra condurre una campagna personale contro il Joint Mobile Group e il suo leader Igor Kalyapin», ha detto Anna Neistat, dirigente di Amnesty International. L'altro ieri, in una dimostrazione contro i gruppi armati operanti nell'area, sono apparsi manifesti indicanti l'ong come «sostenitrice del terrorismo».

Lo stesso giorno, membri della ong sono stati seguiti da uomini armati e mascherati, in auto appartenenti presumibilmente a ufficiali delle forze dell'ordine cecene.

Il giorno dopo la polizia è entrata nell'appartamento affittato dalla Jmg e, senza esibire alcun mandato, ha perquisito i locali, confiscato i cellulari, diverse macchine fotografiche, pc ed altra attrezzatura elettronica.

Due membri dell'ong sono stati perquisiti e interrogati per diverse ore dalla polizia prima di essere rilasciati senza accuse.

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