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Il premier Renzi al G20: "Avanti con le riforme, gli scettici si arrenderanno"

Matteo Renzi ha ribadito che l'Ue deve adesso puntare alla crescita, non più all'austerità, così come puntualizzato nell'incontro tra i leader mondiali

ROMA. «La realtà è più forte dei pregiudizi, la verità di quello che noi siamo in grado di fare è più forte delle previsioni negative, la realtà convincerà anche i più scettici ad arrendersi». Così il premier Matteo Renzi, intervistato da Skytg24 a Brisbane, ha risposto ad una domanda sui pregiudizi sulla reale capacità di cambiamento dell'Italia.

«È finito il tempo in cui bastava una manifestazione per mettere in crisi il Governo. Rispetto la piazza ma anche la stragrande maggioranza degli italiani che vuole che l'Italia torni ad esser ciò che deve essere, leader e non fanalino di coda in Europa».

Al G20 di Brisbane «Il tema della crescita è stato ripreso praticamente da tutti, non abbiamo sofferto di mancanza di compagnia», a cominciare da Obama e Cameron. Lo ha detto il premier Matteo Renzi in una intervista esclusiva a SkyTg24, auspicando che l'Ue, al Vertice di metà dicembre, faccia «tesoro di questa raccomandazione».

«È importante che il progetto di valorizzazione degli investimenti» a livello Ue « dia il senso del messaggio G20 di più attenzione a crescita e investimenti». Lo ha detto il premier Matteo Renzi parlando a margine del G20 con i giornalisti che lo interpellavano sul faccia a faccia oggi con il presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker.

«Penso che ne parlerà in una delle prossime discussioni in Commissione», ha aggiunto rispondendo a chi gli chiedeva indicazioni sul piano da 300 miliardi annunciato da Juncker. Capiremo «se la nave Europa si sta pian piano spostando dall'austerità e il rigore verso la crescita», ha aggiunto Renzi.

«Ho insistito sulla lotta alla corruzione e l'evasione»: un giro che in Italia «vale 160 miliardi di euro, il 10% del Pil». Lo dice, in un tweet il premier Matteo Renzi mentre partecipa alla seconda e ultima giornata dei lavori del G20.

Il premier esprime «fiducia nel lavoro di Cantone-Orlandi», quello cioè dell'Autorità anticorruzione e dell'Agenzia delle Entrate. «Sono molto contento per quanto fatto al G20 ed in particolare sulla corruzione e la lotta all'evasione che sono entrate in modo significativo nella discussione e nel comunicato finale del vertice», ha poi aggiunto il premier parlando con i giornalisti al margine del summit. «

L'Italia a casa propria deve fare una grande battaglia che abbiamo iniziato ma c'è bisogno» di un'azione comune internazionale e oggi al G20 sono stati fatti passi importanti«.

Si tratta di un fattore »decisivo per il nostro paese« dove secondo le ultime relazioni al Parlamento il ritorno dalla lotta all'evasione e alla corruzione sarebbe, rispettivamente, di 91 e 71 miliardi.

Una "cifra enorme", da oltre 160 miliardi complessivi, che rappresenta il 10% del Pil, ha spiegato il premier.  Ma per farlo non servono »nuove regole ma far applicare quelle che già ci sono«, ha proseguito ricordando l' ottimo lavoro del presidente dell'autorità anticorruzione, Raffaele Cantone. E quello del direttore dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. "La lotta all'evasione non può essere fatta con meccanismi discutibili, rincorrendo le persone fuori dai negozi ma con una procedura innovativa, con lo scambio banche dati e l'information technology", ha concluso.

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