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Usa, 800 mila persone al concerto dedicato ai veterani di guerra

Organizzato dalla rete televisiva Hbo, Starbucks e Chase Corp, e completamente gratuito, ha riunito nel centro della capitale star del calibro di Bruce Springsteen, Jennifer Hudson, The Black Eyes, Zac Brown Band e altri

WASHINGTON.  Uno spettacolo «a stelle e strisce». Per onorare il sacrificio di migliaia di combattenti. Di quelli che non ci sono più e di quelli che continuano ad servire il Paese. Centinaia di migliaia di persone, secondo gli organizzatori almeno 800mila, hanno preso parte al mega concerto di Washington organizzato nel giorno dei reduci (11 novembre, Veterans Day) per commemorare i caduti delle guerre. Il concerto, il primo del genere, organizzato dalla rete televisiva Hbo, Starbucks e Chase Corp, e completamente gratuito, ha riunito nel centro della capitale star del calibro di Bruce Springsteen, Jennifer Hudson, The Black Eyes, Zac Brown Band e altri per onorare «il coraggio e il sacrificio dei reduci americani e delle loro famiglie».

Per tre ore gli artisti si sono alternati sul palco allestito lungo la vasta spianata tra il Congresso e l'obelisco di Washington Monument, vicino alla Casa Bianca. Il concerto è stato aperto da Jennifer Hudson che ha cantato l'inno nazionale mentre la folla urlava 'Usà, 'Usà. Poi, l'attore Jamie Foxx ha presentato il video messaggio del presidente americano, Barack Obama, attualmente in missione in Asia, nel quale ricorda che «questi uomini e queste donne sono stati volontari del servizio sapendo che avrebbero affrontato pericoli. Stasera ascolterete le loro storie». Tra un'esibizione e l'altra, infatti, sono stati trasmessi i clip con le storie di alcuni militari presentati da stelle del cinema del calibro di Meryl Streep o Jack Black che erano sul palco; altri sono comparsi in video come Reese Witherspoon, Will Smith e Steven Spielberg, dove hanno espresso la loro «profonda riconoscenza» ai 20 milioni di reduci evocando le loro storie personali. Particolare emozione ha suscitato l'esibizione di Bruce Springsteen che ha cantato 'Born in the Usà («l'ho scritta 30 anni fa, penso che sia valida ancora oggi», ha detto il boss) accompagnandosi solo con la chitarra e poi 'Dancing in the dark'.

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