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Filippine, liberati
i due ostaggi tedeschi sequestrati

«Abbiamo ricevuto il riscatto» ha affermato un esponente dell'organizzazione terroristica delle Filippine Abu Sayyaf. I terroristi avevano chiesto 4,3 milioni di euro in cambio della liberazione dei due tedeschi, un uomo di 73 anni e sua moglie di 55, rapiti ad aprile

BERLINO. Sono stati liberati gli ostaggi tedeschi rapiti dai guerriglieri islamici di Abu Sayyaf nelle Filippine. Lo scrive la Dpa citando una radio locale.

«Abbiamo ricevuto il riscatto». Lo ha affermato un esponente dell'organizzazione terroristica delle Filippine Abu Sayyaf, parlando alla radio di Zambaonga.

I terroristi avevano chiesto 4,3 milioni di euro in cambia della liberazione di due ostaggi tedeschi, un uomo di 73 anni e sua moglie di 55, rapiti ad aprile. L'uomo non ha detto quanti soldi avrebbe ricevuto l'organizzazione.

Per liberare gli ostaggi, sarebbe entrato in azione l''esercito delle Filippine. «Hanno formato un battaglione», ha detto una fonte dello stesso esercito, secondo la quale si penserebbe «a una sorta di azione di salvataggio». L'operazione non è stata però confermata ufficialmente.

Oggi, alle 15,  scadeva l'ultimatum dei sequestratori. Precedentemente un rapitore aveva prorogato la scadenza dell'ultimatum di due ore, in attesa di garanzie sul pagamento del riscatto di oltre 4 milioni.

Il termine dell'ultimatum dei guerriglieri islamici filippini di Abu Sayyaf, che minacciavano di uccidere oggi entro le 15 uno dei due ostaggi tedeschi rapiti, poteva essere prorogato: lo scriveva l'agenzia di stampa tedesca Dpa, citando un'intervista di un portavoce dell'organizzazione terroristica a una radio locale di Zamboanga (nell'isola di Mindanao, nel sud delle Filippine).

Si attendeva solo una telefonata che desse garanzie sul pagamento, ha detto il portavoce, altrimenti il medico tedesco di 72 anni sarebbe stato ucciso.

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