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Corea Sud: naufragio nave studenti, 2 morti accertati e 293 dispersi

SEOUL. Due morti accertati e 293 dispersi. Rischia di trasformarsi in una tragedia pesantissima il naufragio del traghetto sudcoreano Sewol, avvenuto questa mattina, con a bordo quasi 480 persone, di cui oltre 300 studenti delle superiori. Le vittime accertate sono due, di cui uno studente e una giovane donna dell'equipaggio, ma l'alto numero dei dispersi ha trasformato i soccorsi in una vera e propria lotta contro il tempo col traghetto colato a picco e ribaltatosi in pochissime ore.  Il governo aveva in precedenza annunciato che erano state salvate 368 persone, ma da un successivo conteggio è emerso il vistoso errore, con l'ammissione del nuovo numero di dispersi. Sarebbero 164 le persone tratte in salvo.
A più di cinque ore dall'incidente, appena 180 persone sono state messe in sicurezza tra i timori crescenti che molti dei passeggeri possano essere rimasti intrappolati all'interno della nave affondata. A dare un timido ottimismo c'è l'ipotesi di un conteggio che non tiene conto dell'intervento di pescherecci e imbarcazioni private accorse sul luogo dell'affondamento. Il Sewol, nave da 6.325 tonnellate, trasportava 459 persone, poco più della metà dei 921 di capacità massima, ed era diretto all'isola meridionale di Jeju, meta turistica molto popolare. Sul traghetto c'erano 235 studenti di un liceo di Ansan, a sud di Seul, in una gita scolastica per quattro giorni. La nave ha lanciato la richiesta di soccorso alle 8:58 locali (l'1:58 in Italia), a 20 km al largo dell'isola di Byeongpoong. Non è ancora chiara la dinamica dell'incidente, ma le prime testimonianze hanno menzionato un fortissimo boato prima che la nave, improvvisamente, cominciasse ad affondare inclinandosi su un lato, rilanciando le speculazioni su un impatto con una roccia sott'acqua o di una collisione con un'altra nave. Le immagini televisive trasmesse in diretta hanno mostrato la nave, colata a picco in due ore, con tutto l'equipaggio al lavoro per favorire l'evacuazione. Alle operazioni di soccorso sono impegnate circa 40 unità tra motovedette della guardia costiera, navi militari ed elicotteri, con tanto di unità subacquee speciali.

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