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Siria, Assad rinuncia alle armi chimiche: "Aderiremo a convenzione Onu"

Il presidente siriano lo ha riferito durante un'intervista a una tv russa. "Merito della Russia. Ma gli Usa devo rispettare accordo bilaterale"

MOSCA.  Assad ha acconsentito di cedere il controllo delle armi chimiche grazie alla proposta russa, non per la minaccia militare degli Usa. Lo riferisce Interfax, citando un passo dell'intervista del presidente siriano alla tv russa Rossia: «La Siria mette le armi chimiche sotto il controllo internazionale per la Russia». Assad ha inoltre precisato che «le minacce Usa non hanno influenzato la decisione».
Damasco invierà dunque i documenti necessari all'Onu per firmare un accordo per cedere al controllo internazionale le armi chimiche, chiedendo formalmente  l'adesione alla "Convenzione sulla non proliferazione delle armi chimiche".  Assad ha detto di prevedere che il passaggio di informazioni sulle armi siriane alla comunità internazionale inizierà un mese dopo che Damasco aderirà alla convenzione: «nel giro di qualche giorno, la Siria invierà un messaggio all'Onu e all' organizzazione per il divieto delle armi chimiche, nel quale ci saranno i documenti tecnici necessari per firmare l'accordo». 
Il presidente siriano ha posto, però, anche le sue condizioni agli Usa, che dovranno cioè «rinunciare ai loro progetti militari contro Damasco usando come motivo per l'attacco un pretesto artificioso». «Devono smettere di armare l'opposizione e di minacciarci, perché i terroristi tentano di provocare l'attacco americano sulla Siria». Assad parla di un impegno bilaterale: «Voglio che sia chiaro per tutti che questi impegni non saranno rispettati in modo unilaterale, che non vuol dire che la Siria firmerà i documenti, adempierà alle condizioni e che ci si fermeràli», ha detto, «È un processo bilaterale. Quando noi vedremo che gli Usa vogliono effettivamente la stabilità nella regione, finiranno di minacciare e di cercare di attaccare, e di fornire armi ai terroristi, allora noi riterremo di poter condurre i processi sino alla fine e che saranno accettabili per la Siria».
Assad ha infine accusato il Qatar, la Turchia e l'Arabia Saudita di sostenere i terroristi che agiscono in Siria, fornendo armi, supporto logistico e forse anche sostanze chimiche.

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