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Siria minaccia Europa, "I terroristi colpiranno con gas"

BEIRUT. Il regime siriano passa al contrattacco e lancia un sinistro avvertimento all'Europa. A usare le armi chimiche il 21 agosto scorso - è la tesi di Damasco sull'attacco in cui sono morte oltre mille persone - sono stati i ribelli, che hanno potuto sviluppare gli arsenali proibiti grazie al sostegno di Arabia saudita, Stati Uniti e Paesi come la Gran Bretagna e la Francia. E che presto, è la 'minaccia' del regime, le useranno contro i "popoli europei".

Dopo esser stata "la culla della civiltà", la Siria sarà anche "la tomba degli invasori", ha avvertito il premier siriano Wael Halqi in risposta alle minacce di un attacco militare occidentale a obiettivi del regime che si fanno di ora in ora più concrete. Dichiarazioni che fanno eco a quelle di ieri del ministro degli Esteri Walid al Muallim che ha promesso che Damasco si difenderà "con armi sorprendenti". Halqi ha poi assicurato che "i siriani sono pronti a ogni sfida" e che continuano a "trascorrere la loro vita quotidiana in modo normale". Da New York, l'ambasciatore siriano all'Onu Bashar al Jaafari ha aggiunto: "Siamo in stato di guerra, e prendiamotutte le precauzioni".

Proprio in vista del minacciato attacco - di cui i responsabili militari Usa stanno rivelando pubblicamente dettagli importanti su obiettivi e tempistica - a Damasco diversi testimoni hanno riferito del trasferimento di uomini e mezzi dalle basi militari e sedi dei servizi di sicurezza ad altri siti "segreti" nella periferia occidentale della capitale, meno esposta alla pressione dei ribelli e più protetta da wadi e zone collinari.

Nella regione di Damasco sempre oggi è proseguita l'indagine degli ispettori Onu: hanno visitato l'area ad est della capitale, in particolare il secondo dei quattro siti indicati come colpiti il 21 agosto. A tal proposito, il segretario generale delle Nazioni Unite Ban ki Moon ha detto che agli esperti serviranno altri quattro giorni di lavoro sul campo e che poi dovranno avere il tempo di redigere il rapporto e consegnarlo all'Onu.

Parlando con i giornalisti, il vice ministro Miqdad ha riferito di aver presentato agli ispettori dell'Onu le prove che "gruppi di terroristi armati" hanno usato il gas sarin in tutti i siti dei presunti attacchi. "Ripetiamo che sono stati i gruppi terroristi ad usarle (le armi chimiche) con l'aiuto degli Usa, della Gran Bretagna e della Francia e questo deve finire", ha precisato, aggiungendo: "Questo vuol dire che queste armi chimiche presto saranno usate dagli stessi gruppi contro il popolo d'Europa". Dal Palazzo di Vetro Jaafari ha esplicitamente affermato che il Qatar e l'Arabia Saudita hanno finanziato il programma chimico.

"Abbiamo sottomesso all'Onu tutte le prove e i documenti che mostrano che a usare armi chimiche è stata l'opposizione e non lo Stato", ha ripetuto Miqdad. Il vice ministro non ha però spiegato come le autorità siriane siano riuscite in poco tempo a raccogliere "documenti" e "prove" certe della responsabilità dei ribelli nel presunto attacco del 21 agosto. Il regime non
controlla i territori che si dice siano stati colpiti, né ha mai reso noto alcun bilancio, né ha mai fornito le generalità delle vittime di quello che da più parti è descritto come un massacro.

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