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Bombe a Boston, indentificata una persona sospetta

Lo riferisce la Cnn. La persona sarebbe stata riconosciuta grazie alle immagini di alcune telecamere a circuito chiuso

BOSTON. Svolta nelle indagini sull'attentato di Boston: una persona sospetta è stata identificata in un video ripreso da una telecamera di sorveglianza e nelle immagini di una tv locale. Ma è giallo sul suo arresto, con alcuni media che parlano di un giovane già davanti a un tribunale e altri che citando fonti governative smentiscono. Anche la polizia della città, al momento, nega che il sospetto sia stato arrestato. La notizia dell'uomo individuato dagli agenti dell'Fbi - un giovane di pelle scura - arriva mentre a Washington cresce la tensione per una lettera al veleno inviata al presidente americano Barack Obama. Una missiva arrivata al centro di smistamento della corrispondenza di Casa Bianca e Congresso e contenente tracce di ricina, la stessa sostanza altamente tossica contenuta in altre tre missive indirizzate ad altrettanti senatori 'anti-armì. Un veleno potenzialmente letale per l'uomo se ingerito o inalato. L'America per alcune ore si sente un pò in guerra come non accadeva dagli attentati dell'11 settembre 2001, cui seguì l'ondata di lettere all'antrace spedite a diversi parlamentari e giornalisti e che provocò 5 morti. La tv trasmettono le immagini di alcuni edifici del Senato evacuati per la presenza di pacchi sospetti rimossi dalle squadre anti-bomba.  Poi l'attenzione torna subito su Boston, con l'annuncio che si aspettava con ansia: forse gli investigatori hanno imboccato la pista giusta per capire chi c'è dietro le bombe della maratona, costate la vita a tre persone - due ragazze e un bimbo di 8 anni - e che hanno causato decine di feriti gravissimi.  Dopo l'accorato appello dell'Fbi a tutti i presenti alla gara, invitati a fornire ogni immagine potenzialmente utile alle indagini, la svolta è avvenuta proprio grazie a due video: quello di una telecamera a circuito chiuso di un grande magazzino e quello di una televisione che seguiva la maratona. Video che mostrano un giovane di pelle scura mentre trasporta e poi lascia in terra una borsa nera nei pressi della seconda esplosione vicino al traguardo, prima di dileguarsi velocemente. L'uomo parlava al telefonino e proprio grazie ai tabulati delle chiamate gli investigatori sarebbero riusciti a identificarlo. Gli sviluppi erano stati preannunciati da alcuni inquirenti che avevano parlato di «sostanziali progressi» nelle indagini. È ancora troppo presto, però, per capire se la matrice dell'attentato sia interna o legata al terrorismo internazionale. O se sia giusta la pista del 'lupo solitariò, accreditata da diverse fonti investigative che basano la loro valutazione soprattutto sul tipo di ordigni utilizzati. Bombe 'fatte in casà, con pentole a pressione fabbricate in Spagna (il coperchio di una delle due è stato ritrovato sul tetto di un edificio), imbottite di chiodi, sfere metalliche ed altri frammenti metallici e rese esplosive con polveri facilmente reperibili, di quelle utilizzate anche per petardi e materiale pirotecnico. Intanto sale a Boston l'attesa per l'arrivo in città domani del presidente Obama, che parteciperà a una cerimonia interreligiosa per ricordare le vittime ed incontrare le loro famiglie. Una scena che ricorda molto da vicino quella dell'incontro con le famiglie dei piccoli morti nella strage di Newtown. I programmi dell'inquilino della Casa Bianca, dunque, non cambiano, nonostante la minaccia della lettera avvelenata a lui indirizzata. «Il presidente ha grande fiducia nell'Fbi e in tutti quelli che stanno indagando», ha risposto il portavoce della Casa Bianca a chi gli chiedeva se il presidente fosse preoccupato o demoralizzato dalle vicende delle ultime ore. Vicende che riportano i livelli di guardia in alto come forse non accadeva dal 2001.

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