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Congo, missionario siciliano arrestato e picchiato

Padre Franco Laudani è stato poi rilasciato su cauzione. Da diversi anni opera in soccorso dei pigmei

KINSHASA. Un missionario siciliano che si occupa dei pigmei nella Repubblica democratica del Congo, padre Franco Laudani, è stato arrestato e picchiato dai militari, prima di essere rilasciato. Lo riferisce la Conferenza episcopale del Congo, e la notizia è parzialmente confermata dall'esercito. Secondo il sito della Conferenza episcopale, padre Laudani è stato arrestato nel territorio di Watsa, nella provincia orientale, dove la popolazione «vive nell'insicurezza, causata da certi elementi delle Forze armate della RDC». «Il 2 gennaio scorso» scrive l'organo dei vescovi, padre Franco è stato «arbitrariamente arrestato per aver domandato precisazioni sull'arresto di pigmei da parte di soldati. È stato picchiato, prima di essere rilasciato previo il pagamento di una cauzione di 200 dollari». Secondo il generale Jean-Claude Kifwa, un portavoce dell'esercito nella provincia, «c'era un posto di blocco illegale di militari e a questo sbarramento il missionario è stato arrestato, portato da qualche parte, poi rilasciato più tardi. Il che è anormale».    L'ufficiale ha detto di ignorare il motivo dell'arresto e del trattamento riservato al missionario, legato alla diocesi di Wamba. Ma, ha aggiunto «i militari non devono disturbare i civili, stranieri o nazionali, devono semmai proteggerli... Chiederò al procuratore militare di condurre un'inchiesta e adottare sanzioni se necessario».  Il missionario siciliano lavora da diversi anni a fianco dei pigmei. Secondo il sito della Radio Vaticana, «è incaricato della pastorale dedicata a queste persone escluse dalla società congolese, discriminate per la loro bassa statura, e cerca tutti i giorni di aiutarli ad uscire dalla foresta equatoriale per rivendicare il loro diritto ad esistere».

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