PALERMO. Un peschereccio di una società armatrice di Mazara del Vallo, il "Twenty Two", è stato fermato mercoledì scorso da una motovedetta libica e dirottato nel porto di Tripoli. A bordo vi sono 10 marittimi tra cui 4 italiani e sei extracomunitari. L'imbarcazione si trovava nel Golfo della Sirte, a 31 miglia a nord ovest dalla costa nord africana, in acque che i libici considerano di loro competenza. In passato il regime di Gheddafi aveva più volte sottoposto a sequestro i pescherecci mazaresi.
Il peschereccio è di proprietà della società armatoriale "Asaro Matteo Cosimo e Vincenzo". Il capitano è Salvatore Cangemi, 56 anni. L'imbarcazione - come ricostruisce stamani il Giornale di Sicilia in un servizio pubblicato sull'edizione di Trapani - è stata fermata per compiere accertamenti dalla motovedetta libica. Poi è stata scortata per circa due ore fino alla banchina militare di Tripoli. La Farnesina si è messa in contatto con la diplomazia libica per dirimere la questione. "Mi auguro che questo ennesimo sequestro - dice Nicola Cristaldi, sindaco di Mazara del Vallo e deputato alla Camera - convinca le autorità italiane e quelle libiche che è necessario istituire un tavolo comune nel quale si stabiliscano le regole per lo sfruttamento delle risorse ittiche anche al fine di migliorare i rapporti bilaterali ed assicurare il benessere alle popolazioni rivierasche". Il vecchio regime libico aveva esteso il controllo sulle acque territoriali fino a 72 miglia dalla costa contravvenendo al diritto di navigazione che prevede la nazionalità delle coste soltanto per 12 miglia marine.
Peschereccio di Mazara dirottato nel porto di Tripoli
L’imbarcazione fermata da una motovedetta libica mentre si trovava nel Golfo della Sirte. A bordo 10 marittimi tra cui 4 italiani
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