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La bimba catanese tornata da Haiti, il padre: “Siamo stati fortunati”

“La maestra di mia figlia ha fatto nascondere tutti sotto i banchi, è stata perfetta”

Catania. Vuole "restare a Catania" e preferisce "non pensare a quello che è accaduto a Haiti" , Silvia, la bambina di dieci anni che è tornata dopo il terremoto, nella "sua" scuola elementare, "protetta" dai suoi compagni e dagli insegnanti. Ma i suoi genitori, due apprezzati geologi che lavorano in tutto il mondo, "non escludono invece di rientrare" nell'isola Caraibica.
La famiglia si ritiene "molto fortunata" per l'accaduto. Ed é salva per "una serie di fortunate coincidenze". "Quel giorno - ricorda Roberto Rivoli - mia moglie, Paola, avrebbe dovuto finire una relazione in ufficio, ma era stanca e mi ha detto che voleva rientrare a casa. Così quando la terra ha tremato eravamo per strada e ci siamo salvati".
Il loro primo pensiero è stato la figlia, che era a scuola. "Le strade erano bloccate - aggiunge il geologo - le case erano cadute per terra sbriciolate, la gente urlava. Scene da panico. Abbiamo abbandonato l'auto per proseguire a piedi, con in mente soltanto il pensiero per nostra figlia. Che è stata fortunata anche lei: la sua maestra è stata perfetta, li ha prima invitati a proteggersi sotto i banchi e poi a uscire senza correre".
I genitori hanno trovato Silvia disperata, in lacrime. "Piangeva come una pazza - ricorda ancora sua padre - e diceva 'portatemi via con l'aereo, me ne voglio tornare a Catania dalle zie...'. E l'abbiamo accontentata grazie al piano di evacuazione dell'Unione europea".

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