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Portaerei Cavour, l'ammiraglia della marina

La nave può ospitare 1.200 persone e lanciare in volo sia aerei che elicotteri per un totale complessivo di 24 mezzi

Roma. La portaerei Cavour è la più grande costruzione navale del Dopoguerra. È costata circa 1,3 miliardi di euro, lunga 244 metri e larga 40 ed ha un dislocamento che supera le 27mila tonnellate. Le quattro turbine di derivazione aeronautica delle quali è dotata sono capaci di spingerla ad una velocità che supera i 30 nodi, con un'autonomia di 7mila miglia a 16 nodi.
La Cavour, inoltre, è equipaggiata con un sistema per la generazione di energia elettrica in grado di produrre energia equiparabile a quella cumulativa di circa 6000 utenze domestiche. La nave è stata concepita per poter ospitare, supportare e lanciare in volo sia aerei che elicotteri per un totale complessivo di 24 aeromobili. L'equipaggio è limitato a 530 persone grazie al livello di automazione estremamente spinto raggiunto in ogni ambito: tuttavia le sistemazioni logistiche permettono di accogliere secondo standard abitativi di primissimo livello sino a 1.210 persone.
Come ogni unità di prima linea della Marina Militare è sempre pronta ad essere dislocata anche in teatri operativi estremamente distanti. Con preavviso di poche ore è in grado di prendere il mare completamente equipaggiata, per contribuire alla tutela della sicurezza e della difesa nazionali ed alla salvaguardia della pace e della stabilità internazionali.    Il servizio sanitario può contare su una sala rianimazione, due sale operatorie, una sala terapia intensiva (per 8 persone al massimo), una sala ustionati, una sala degenza (max 20 persone), due ambulatori, una sala radiologica-Tac. La Cavour ha ricevuto al bandiera di combattimento il 10 giugno scorso entrando così nella flotta della Marina. Quella di Haiti sarebbe la sua prima missione operativa vera e propria.

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