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Dolce&Gabbana, la Sicilia dei Re Normanni

MILANO. Effetto nordico siciliano: in  Sicilia gli ossimori sono più veri del vero, i contrasti sono la  storia, figurarsi se non possono essere anche la moda.     Così sulla passerella di Dolce & Gabbana oggi sfilano i re  Normanni, i Ruggero, i Guglielmo, Tancredi e Manfredi, ma  soprattutto Federico II, il grande imperatore e l'intellettuale  aperto alle culture di oriente e occidente, alla poesia e alla  scienza. Lo «stupor mundi», così fu chiamato, ha conquistato i  due stilisti: «Oggi viviamo in una specie di Medioevo, siamo  come allora - hanno spiegato - in un passaggio epocale, ma di  quel periodo ci piace l'aspetto mentalmente più aperto,  rappresentato da Federico II». Domenico e Stefano si sono fatti  affascinare dall'epopea dei Normanni in Sicilia, hanno studiato  le architetture di chiese e palazzi e hanno trovato le antiche  stampe dei personaggi. Molta di questa loro curiosità è finita  in passerella.    


Eccola riprodotta sulle t-shirt di montone rivoltato e  stampato con i ritratti dei re nordici diventati dinastia  siciliana, eccola riversata nelle forme ampie e diritte delle  casacche quasi medievali, ossidate, ricamate, borchiate. Una  collezione insieme austera e ricca, come l'architettura severa   di Palazzo dei Normanni a Palermo, una moda difficile e  ricercata. La silhouette è larga per i maglioni che sembrano  cotte portati con i passamontagna di lana che paiono cappucci in  maglia di ferro da armatura. È invece aderentissimo il taglio  dei completi cuciti addosso, delle giacche doppiopetto, degli  abiti a grosse righe effetto metallico.     C'è una cura spasmodica per i dettagli sartoriali, vere  invenzioni che potrebbero fare scuola: i risvolti dei colli sono  intagliati negli abiti, quasi dei trompe l'oeil a intarsio, sono  in velluto e in seta cravatteria che si nasconde anche come  un'ombra colorata di fantasia sotto i revers importanti.     Abiti dipinti o ricamati con archi a sesto acuto, absidi e  torri, bifore e rosoni. Giacconi che sembrano pastrani da  pellegrino dell'anno Mille. Capi spalla come corazze, cristalli  e strass montati a rilievo con un effetto di maglia metallica.  Borchie dappertutto ma mai punk, piuttosto regali, da giovane re  normanno con corona in testa, guanti ricamati, anfibi gioiello  ma anche sneakers colorate perchè viviamo pur sempre nello  spirito pop del terzo millennio. 

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