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La foodblogger Chiara Maci torna in tv: "La cucina non è solo ciò che hai nel piatto"

Un nuovo viaggio alla scoperta delle tradizioni culinarie tramandate dalle nonne por la compagna dello chef palermitano Filippo La Mantia

Chiara Maci conduce "L'Italia a morsi" su Food Network (canale 33)

La cucina non è mai solo questione di cosa hai nel piatto. «Più vado avanti e più me ne rendo conto», racconta Chiara Maci, foodblogger da 700 mila follower con @chiarainpentola, autrice di libri, regina dei fornelli e compagna dello chef palermitano Filippo La Mantia, ma soprattutto anima e volto de «L'Italia a morsi», viaggio nelle cucine del Bel Paese alla scoperta di ricette, tradizioni, prodotti tipici e realtà locali.

La nuova stagione è pronta a partire dal 29 settembre, ogni mercoledì alle 22 su Food Network (canale 33) e poi in streaming su discovery+, mentre sono già sul set le puntate che vedremo nel 2022. «La formula è sempre la stessa», racconta la Maci all’Ansa. Sono infatti ancora i custodi delle tradizioni a svelarle storie e segreti dei loro piatti: nonne d’Italia che preservano antiche ricette, mamme appassionate ed esperte di cucina, organizzatori di sagre storiche e tradizionali, membri di confraternite, autrici di libri. Ognuno accoglie Chiara in casa e insieme realizzeranno un tipico menù della zona. «Undici anni fa quando ho iniziato questo mestiere - prosegue - pensavo che la buona cucina fosse questione di tecnica e talento. Invece più vado avanti, più mi accorgo quanto sia strettamente intrecciata a ricordi e storie delle persone. Pur con tante telecamere, davanti ai fornelli, tra i loro ingredienti, si aprono con me come non mai e ogni ricetta tira fuori un aneddoto, un segreto di famiglia, immagini d’infanzia. Vale anche per me: il profumo del ragù che bolle misto al caffè della mattina mi ricorda le mattine a casa di mia mamma. Oppure, il mio piatto preferito, gli spaghetti al pomodoro: li mangiavo da bambina al ritorno dai viaggi con i miei genitori e nonni ed è ancora la prima cosa che desidero oggi quando torno a casa dopo un periodo in giro per lavoro. Quel piatto per me sarà sempre “casa”. Sono sentimenti che sto cercando di trasmettere anche ai miei figli Bianca, che a 7 anni è patita dei programmi di pasticceria, e Andrea. Uno dei nostri giochi preferiti è impastare. Li metto lì, con farina e burro, loro sporcano, poi mangiano quel che hanno preparato».

Questa volta il suo viaggio per l’Italia riparte da Reggio Emilia dove le tradizioni partono proprio dal cibo. Qui Chiara scoprirà un dolce particolare, che si trova solo nelle pasticcerie della città: il biscione reggiano. Ma si andrà anche per insaccati, con il cappello del prete. Mentre ai fornelli si preparerà un menù a base di cappelletti di carne in brodo di cappone, guancialino di maiale con polenta ottofile e torta verde di spinaci. «Siamo andati alla scoperta anche di regioni che conosco poco, come l’Abruzzo e il Molise - prosegue -. Ho preparato le pallotte cacio e ova e ho imparato a tagliare gli arrosticini. Per la prima volta, dovremmo riuscire ad arrivare anche in Sardegna. Mi piacerebbe farmi raccontare in Gallura come si prepara la zuppa di buccia di fave».

E ci sarà posto anche per qualche ricetta importata da lontano, come da Giappone, Stati Uniti, Medio Oriente e Perù. «Differenze tra nord e sud? A parte qualche ingrediente, legato a clima e territorio, davanti ai fornelli siamo tutti uguali», prosegue a raccontare la Maci, nata ad Agropoli, cresciuta a Bologna, ora a Milano. Ma dopo tutti i mesi di lockdown, in cui gli italiani si sono improvvisati cuochi e panificatori, c'è ancora la voglia di cucinare? «È vero- conferma -. Ho amiche che mai avevano messo mano ai fornelli e che nel lockdown hanno cominciato a preparare di tutto. Ora, e ne sono anche felice, prevale la voglia di uscire, di andare al ristorante. C'è anche meno tempo per darsi alle ricette. Penso torneremo ai “vecchi” equilibri, ma intanto certe cose restano».

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