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Concorso per assumere nuovi dirigenti, insorgono i sindacati

PALERMO. La rivolta dei sindacati contro le assunzioni di nuovi dirigenti. Si annuncia battaglia, dentro e fuori dall’Ars, contro la norma che l’assessore all’Economia, Alessandro Baccei, ha inserito nella bozza di Finanziaria: prevede di bandire un concorso per selezionare nuovi dirigenti.

L’assessore ha annunciato l’intenzione di selezionare una trentina di dirigenti per l’ufficio Legale, il dipartimento Bilancio e la Programmazione. Servono poi esperti informatici. Il tutto è possibile grazie alla riforma Madia, che ha previsto criteri per sbloccare i concorsi.

Ma per i sindacati bisognerebbe prima di tutto valorizzare il personale interno. «Non servono nuovi dirigenti alla Regione, che ne conta già circa 1.600. Il concorso non è utile e non rappresenta la giusta soluzione per migliorare e snellire la macchina amministrativa. Basterebbe solo avviare corsi e concorsi, certificati dal Formez o dalla Pubblica amministrazione, per il personale già presente»: sostiene Luca Crimi, segretario regionale della Uil Fpl.

Crimi segnala anche un’altra anomalia nella procedura annunciata da Baccei: «Non tutti avranno la possibilità di partecipare alle selezioni che prevedono in un primo bando particolari requisiti. Se un concorso si deve fare è giusto che sia data subito a tutti la possibilità di partecipare ed essere selezionati per meriti così come prevede la riforma Madia. Diciamo basta ad azioni di dubbia valenza».

Critiche anche da Fp Cgil e Cisl Fp: «Gli annunci dell’Assessore Baccei sulla manovra finanziaria non sono assolutamente convincenti ed evidenziano la volontà di non affrontare in modo serio i temi che da anni poniamo per avere una pubblica amministrazione regionale più efficiente - commentano Claudio Di Marco e Enzo Abbinanti di Fp Cgil Sicilia e Luigi Caracausi e Paolo Montera, di Cisl Fp Sicilia -. Il Governo dia le direttive per avviare il rinnovo del contratto e, come chiediamo da tempo, si ponga l’obiettivo di valorizzare le professionalità già esistenti nell’ambito dell’amministrazione regionale. Non condividiamo la irrefrenabile voglia di anticipare, per quanto attiene la dirigenza, la riforma Madia. La riforma non può essere "un vestito su misura" confezionato per alcuni prima che la stessa legge Madia sia attuata».

Annuncia una battaglia sindacale anche il Cobas, sindacato guidato da Dario Matranga e Marcello Minio: «In prossimità della campagna elettorale e del voto sul referendum del 4 dicembre c'era da aspettarselo. Va in onda l'ultima finanziaria di questa legislatura regionale e sembra arrivare l'assalto alla diligenza.

Non essendo sufficienti i circa 1.400 dirigenti di terza fascia in servizio nell'amministrazione regionale, anziché procedere prioritariamente alla riqualificazione e riclassificazione del personale che resterà al termine del processo di pre-pensionamento in corso, valorizzando le professionalità già presenti nell'amministrazione, e anziché dare spazio a procedure per i giovani laureati, dall'assessorato Economia filtra l’indiscrezione della previsione di una procedura concorsuale per l'assunzione di dirigenti di seconda fascia appartenenti a "sezioni speciali" la cui genesi potrebbe fare pensare a un concorso pubblico riservato alla categoria dei "ruffiani di corte" che “salterebbero con l’asta” gli stessi 1.400 dirigenti di terza fascia (personale già in servizio da circa trent’anni)».

Contro questo articolo si sono già schierati all’Ars i grillini e Forza Italia, secondo cui si tratta di misure clientelari.

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