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No dei sindacati, sulla mobilità Pistorio va avanti

Ieri doveva essere la giornata decisiva, quella dell' ultimo incontro fra sindacati e Aran. Ma al tavolo delle trattative l' accordo non c' è stato. I sindacati, seppure su posizioni diverse, hanno detto no alle condizioni proposte

PALERMO. Salta l' accordo sulla mobilità dei dipendenti regionali. Ma l' assessore alla Funzione pubblica, Giovanni Pistorio, dice: «Vado avanti». Ieri doveva essere la giornata decisiva, quella dell' ultimo incontro fra sindacati e Aran.
Ma al tavolo delle trattative l' accordo non c' è stato. I sindacati, seppure su posizioni diverse, hanno detto no alle condizioni proposte. Linea dura di Cgil e autonomi, Cisl e Uil hanno contestato una «clausola dell' ultima ora» che a sentire i due sindacati vanifica il lavoro fatto fin qui. La clausola è quella che prevede una deroga a «contratti collettivi, regolamenti, circolari, direttive» che non corrispondano alle nuove regole sui trasferimenti. «La nuova ipotesi - dice Enzo Abbinanti (Fp Cgil)- non ha cambiato la sostanza della proposta del governo, anzi: oltre a non accogliere nessuna delle nostre richieste, tra cui quella di prevedere una graduatoria oggettiva con "pesature" concomitanti di tutti i singoli requisiti, sono state rafforzate le procedure discrezionali in capo ai dirigenti generali e sono state cancellate norme contrattuali vigenti». I Cobas-Codir parlano di «mancanza dire gole» e di «farsa». «Un accordo per essere sottoscrivibile- dicono Dario Matranga e Marcello Minio - deve stabilire regole certe, in questo il meccanismo dei trasferimenti nominativi vanifica qualsiasi regola, lasciando mano libera alla discrezionalità politica. Il governo va avanti? L' assessore si assuma la responsabilità politica ma non con la nostra complicità».
La Cisl Fp, con Gigi Caracausi e Paolo Montera, parla di «proposta inaccettabile a causa di questa calusola dell' ultimissima ora». «Senza questa novità avremmo firmato l' intesa con il governo - dicono - . Prendiamo atto che gran parte delle richieste della Cisl sono state accolte ma quella clausola sa tanto di scorciatoia e modificherebbe i contratti collettivi. Se permane o non viene meglio precisata, vanifica tutto il lavoro». Sulla stessa linea la Uil. «Abbiamo visto accolte parte delle nostre richieste- dice Gianni Borrelli - eravamo disponibili a firmare. Ma quella clausola è il segnale che il governo non vuole trovare un accordo. Siamo pronti a impugnare la circolare perchè lede i diritti contrattuali». E potrebbe aprirsi una stagione di proteste. «Il governo Crocetta- aggiunge Enzo Tango (Uil Fpl)- ha scelto di mettere da parte i sindacati, non si potrà lamentare quando i lavoratori scenderanno in piazza».
L' accordo proposto prevedeva una serie di «aggiustamenti» rispetto alle proposte iniziali. La clausola a cui si riferiscono i sindacati rende nulle tutte le altre disposizioni e comporterebbe per i dipendenti regionali la perdita di alcune prerogative previste dal contratto. Fra queste ad esempio il pagamento di rimborsi per trasloco o allaccio di nuove utenze in caso di cambio di residenza (rimborso che spetta in alcuni e limitati casi). O ancora: il contratto prevede che un dipendente non possa essere trasferito nel caso di malattie gravi e croniche, le nuove regole fissano l' amovibilità solo se si gode della legge 104. Diritti che i sindacati ritengono intoccabili perchè fissati dal contratto.
L' assessore Pistorio ieri pomeriggio ha dato mandato ai suoi uffici di procedere con la circolare, anche senza l' intesa con i sindacati. «Ho parlato con il commissario dell' Aran, Claudio Alongi - dice Pistorio - . Mi ha riferito dell' incontro, ho preso atto con rammarico della mancata condivisione da parte dei sindacati delle proposte del governo. Proposte che nascono da un confronto lungo. Capisco che i sindacati facciano fatica ad accettare queste innovazioni ma sono strumento indispensabile per una gestione flessibile e produttiva del personale soprattutto in vista di un processo di ristrutturazione della macchina regionale che prevede una diversa organizzazione e una ricollocazione del personale. I sindacati paventano una gestione arbitraria: questo non accadrà perchè le disposizioni prevedono una serie di regole e cautele che garantiranno equità e trasparenza. E su tutto il governo vigilerà attentamente, nell' ambito della propria attività di indirizzo politico. Il personale stia tranquillo, il nostro auspicio è mantenere un rapporto sereno e corretto».

DAL GIORNALE DI SICILIA DELL'1 OTTOBRE 2015

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