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Solito Palermo, solita sconfitta: ora un bivio

Palermo ad un bivio: continuare a crederci, come dice Sannino, oppure pensare già al futuro? Visti i risultati diremmo che le due cose non sono incompatibili. Il Palermo di ieri visto a Milano, che a Sannino è piaciuto, in verità è stato il solito Palermo: distratto in difesa, scontato a centrocampo, inefficace in avanti.
Il risultato:l'ennesima sconfitta. Contro un Milan tra l'altro nemmeno in grande giornata. Si è rivisto Donati, che è il passato, non si è visto Faurlin, che non dovrebbe essere il futuro (e in prestito e il riscatto costerebbe 5 milioni di euro), pochi minuti per Viola, l'uomo che ha messo d'accordo tre allenatori, a lasciarlo sempre in panchina. Per lui ieri solo dieci minuti, i più insignificanti.
Poi la solita girandola di volti dimessi e tristi: da Morganella a Garcia, da Rios a Kurtic, da Nelson a Fabbrini.
Chi invece è rimasto in campo fino alla fine è stato Ilicic, giocatore dal talento frenato per manifesta incapacità di avere coraggio. E' l'unico pezzo pregiato, si fa per dire, da offrire al prossimo mercato.
E poi c'è il giovanissimo Dybala, talento in embrione, dal fisico ancora tutto da formare e anche dal ruolo da definire. Lui rappresenta il futuro, visto il costo dell'investimento e le potenzialità, ma occorre dargli una identità, per capire quanto possa tornare utile.
Alla difesa adesso certamente non manca l'esperienza, utile sempre in una squadra, ma in un campionato lungo ed estenuante come la serie B, occorre anche un po' di freschezza e possibilmente qualità.
L'impressione pero' è che non succederà nulla fino alla fine del campionato. Per un motivo semplice: che le sorti del Palermo nella prossima stagione saranno affidate ad altri personaggi.

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