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Comune di Palermo, si spenda meno per la politica

Che il Comune di Palermo abbia le casse cronicamente vuote è cosa ormai acclarata. Ma siamo certi che i (pochi) soldi disponibili vengano spesi al meglio? Senza per esempio essere versati nel colapasta di una politica che ciancia parecchio e produce poco? Vogliamo fare qualche calcolo? Primo dato inconfutabile: nel 2010 la campanella in consiglio comunale ha suonato 87 volte, ma in 20 casi invano. E però buona parte di quei 3.500/4.000 euro necessari per una seduta serale, fra straordinari del personale, energia elettrica e spese varie, se ne vanno in malora anche a quorum fallito. Già, le sedute serali. Perché mai, se per quasi tutti i consiglieri il Comune rimborsa già i rispettivi datori di lavoro per le assenze dal servizio, spendendo 900 mila euro l’anno? Convocando l’aula di mattina non metteremmo da parte qualche decina di migliaia di euro, a voler essere parchi? Andiamo avanti: per ogni seduta di commissione, i consiglieri incassano 120 euro. Ma a che servono queste sedute, se poi in aula le delibere con i relativi pareri finiscono nel dimenticatoio? Ora c’è chi propone di sospenderle in attesa di smaltire l’arretrato. Non accadrà, figurarsi. Ma se accadesse, risparmieremmo qualche altra decina di migliaia di euro. Non è finita: perché a fine mese un consigliere deve mettere insieme circa tremila euro, a prescindere dalla produttività? A ottobre finora una sola delibera, a settembre solo robetta. Se si circoscrivessero le beghe ai corridoi e si entrasse in aula solo per votare, allora bene. Altrimenti qualche (inutile) seduta in meno non guasterebbe. E così il nostro monte-risparmi salirebbe ancora, grazie anche a qualche rimborso benzina in meno (31 mila euro all’anno). Infine le circoscrizioni: otto «parlamentini», 120 consiglieri, 750 funzionari, due milioni e mezzo di euro per pagare i primi, 19 milioni per sostenere i secondi. Competenze? Zero assoluto (tanto che Sala delle Lapidi è stata per questo commissariata dalla Regione). Diciamo che qui risparmieremmo qualche milioncino? Da utilizzare magari per disabili, indigenti, scuole, strade dissestate, discariche abusive. Di certo c’è che a Palermo la politica spende male il suo tempo. Che almeno allora si spenda molto meno per la politica.

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