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Distributori di carburanti, poca concorrenza

Prezzi dei carburanti ancora in crescita: ieri quinto giorno consecutivo in rialzo per la benzina, quarto per il gasolio. Gli aumenti si riversano sui prezzi alla pompa. A ritoccare i listini cinque compagnie, tre superando la soglia di 1,35 euro sulla benzina e di 1,2 euro sul gasolio. Incrementi così repentini riportano al centro della scena il problema dell'efficienza nel campo della distribuzione di carburanti.
Anche se l'accesso all'attività è stato di recente liberalizzato, si devono eliminare i vincoli residui sui limiti di orari e la varietà merceologica dei servizi offerti. È la vecchia proposta contenuta nel decreto Bersani che punta a rompere il vincolo dell'orario e a trasformare gli impianti in piccoli supermarket. Sono passati quattro anni ma non è successo nulla. I piccoli distributori di città che erano destinati a sparire sono ancora in gran parte vivi e vitali. Tanto meno c'è stata la rottura degli orari e delle definizioni commerciali. I distributori di benzina continuano a vendere solo carburante e attività collegate. Per non parlare dell'alleanza tra petrolieri e grande distribuzione. Gli impianti aperti nei centri commerciali si contano sulle dita di una mano e sono tutti concentrati a nord. Impossibile trovare un distributore di metano. In tutta Palermo ce n'è uno solo. In queste condizioni è difficile favorire la concorrenza. Alla benzina e al gasolio non c'è alternativa. Nonostante gli sforzi del governo per favorire la diffusione dei combustibili puliti.

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