
Ancora poco in Italia, e ancor meno in Sicilia, tra le ultime regioni per investimenti messi a terra, superata al ribasso solo dalla Calabria, cenerentola dello Stivale, quando mancano neanche due anni al game over del programma Ue approvato nel 2021 per rilanciare l’economia dei territori.
Stiamo parlando delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e più in particolare del denaro pagato finora alle imprese e ai soggetti attuatori per i 20.534 progetti previsti in Sicilia, già partiti o ancora da iniziare, per completare i quali servono, sulla carta, 17,6 miliardi di euro, di cui 11,7 messi a disposizione dalle casse europee e il resto da fondi statali attraverso una serie di riforme e decreti: una montagna di soldi che al di qua dello Stretto è stata utilizzata, per adesso, solo al 13%, asticella ben al di sotto della media tricolore, pari al 29%, e vicinissima al fondo della classifica, nel penultimo posto a pari merito con le quote di Campania e Valle d’Aosta. A far di conto ci ha pensato la Fondazione Openpolis, che da mesi si batte per una maggior trasparenza sulla materia, chiedendo più e più volte all’esecutivo nazionale di rendere pubblici i dati.

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