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Anche Fiona May avrebbe sbagliato, il Tar riammette i docenti di educazione fisica

Concorso scuola, il Tar riconosce l'errore: anche Fiona May avrebbe sbagliato il quiz sul salto in lungo. Per quale ragione? Perchè secondo il Ministero, gli aspiranti docenti di Educazione fisica alle scuole medie (classe di concorso A049) avrebbero dovuto affermare che “nel salto in lungo, affinchè l’esecuzione sia la più efficace possibile”, lo slancio delle braccia dovrebbe avvenire prima dello stacco e non dopo, come siamo tutti stati abituati a vedere tifando per i nostri beniamini in pista.Il Ministero ha difeso la propria tesi affermando che la domanda si riferirebbe “solamente all’esecuzione di un salto in lungo” e non alla tecnica della specialità della disciplina di atletica leggera ragion per cui i candidati avrebbero dovuto comprenderne la differenza.

Il Tar del Lazio, dopo aver chiesto chiarimenti al Ministero, ha accolto in toto le tesi dello Studio legale Bonetti e Delia, affermando che ”la mancata precisazione, nel testo della domanda, che il riferimento fosse al salto in lungo da fermo e non alla ben più nota disciplina sportiva e olimpica del salto in lungo con rincorsa, abbia potuto effettivamente ingenerare dei dubbi in merito alla risposta corretta da selezionare, anche alla luce del fatto che il programma di esame faceva espresso riferimento alla “Teoria, tecnica e didattica delle discipline sportive individuali e di squadra nella scuola”, lasciando intendere che per “salto in lungo” si dovesse intendere quello riferito alla relativa disciplina sportiva“. “La risposta fornita dalla parte ricorrente”, continua il T.A.R. “con riferimento al salto in lungo con rincorsa, pare essere corretta, tenuto conto che in tale disciplina lo slancio simmetrico delle braccia non avviene prima dello stacco, quanto piuttosto nella successiva fase di volo”.

"Si tratta di una nuova ed inedita vittoria per tale classe di concorso - commenta l’avvocato Santi Delia, name founder di Bonetti & Delia - che, ancora una volta deve far ricordare al Ministero il monito lanciato dall’Accademia della Crusca su come i quiz vanno costruiti: la commissione, invero, non deve tendere tranelli e formulare domande ambigue e confondenti ai candidati, tali per cui questo debba scegliere tra le multiple risposte la “meno errata” o l’“approssimativamente più accettabile”, essendo un tale metodo di formulazione dei quesiti scorretto, e inaccettabile”.

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