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Consumatori pronti a proteste in tutta Italia contro l'impennata dei prezzi

C'è il rischio di nuovi rincari luce-gas già dal primo ottobre

Un addetto di un distributore di benzina aggiorna il prezzo del carburante

I consumatori italiani sono pronti a scendere in trincea contro carovita e bollette oramai insostenibili, e chiamano ad unirsi alla battaglia sindacati e associazioni di categoria creando un fronte di lotta unitario verso un nemico comune, rappresentato dall’inflazione e dall’emergenza energia.

Lo rende noto la cordata di associazioni formata da Adiconsum, Adoc, Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Cittadinanzattiva, Codacons, Codici, Confconsumatori, Ctcu, Federconsumatori, Lega consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento Consumatori, Udicon, Associazione Utenti Radiotelevisivi, annunciando per il prossimo 18 ottobre una grande assemblea pubblica dei consumatori aperta a tutte le forze sociali dove condivideranno le iniziative di protesta e mobilitazione da attuare sul territorio e un pacchetto di misure da presentare al nuovo Governo.
«Le misure finora adottate si sono rivelate purtroppo insufficienti a fronteggiare una situazione che appare in peggioramento, mentre resta sullo sfondo il piano di emergenza energetica per il prossimo inverno con ipotesi di razionamento del gas - affermano le 16 sigle di rappresentanza dei consumatori - Nei prossimi mesi milioni di famiglie dovranno fare i conti con gli aumenti delle bollette di luce e gas e con i prezzi dei generi alimentari in continua ascesa, mentre moltissime piccole e medie imprese si trovano schiacciate da costi oramai insostenibili» che alimentano il rischio «chiusura per migliaia di attività e licenziamenti per centinaia di migliaia di lavoratori».

Una situazione delicatissima che porta oggi le associazioni dei consumatori ad annunciare per le prossime settimane iniziative di mobilitazione e protesta che saranno attivate in ambito nazionale e sulle quali intendono coinvolgere i sindacati dei lavoratori, le organizzazioni dell’agricoltura, dell’industria, dell’artigianato, del commercio e altre forze sociali organizzate.
«Crediamo che consumatori, artigiani, esercenti, agricoltori e tutte le altre categorie danneggiate dall’attuale emergenza debbano unirsi contro il caro-vita - spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi - Più che scioperi delle bollette e falò in piazza delle fatture energetiche, serve dare un segnale forte e coeso attraverso azioni di protesta che creino un vero «choc» della domanda, a partire da scioperi della spesa e autoriduzione dei consumi, in modo da contrastare le speculazioni che si registrano sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe dell’energia».
E mentre affilano le armi della mobilitazione generale, le associazioni dei consumatori hanno già pronto un pacchetto di misure su prezzi ed energia da presentare in occasione dell’assemblea nazionale del 18 ottobre e portare all’attenzione del nuovo Governo.

Nello specifico gli utenti chiedono la sospensione dei distacchi di energia elettrica e gas, con un ampliamento dei bonus sociali e una normativa più chiara e rigorosa sul divieto alle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura; il disallineamento dei prezzi di elettricità e gas fissando valori di riferimento per i regimi tutelati e una soglia massima di oscillazione dei prezzi sul mercato libero, unitamente ad una riforma complessiva degli oneri generali di sistema che gravano in bolletta e all’innalzamento fino al 100% della tassazione sui superprofitti delle aziende fornitrici di energia.

Sul fronte dei prezzi al consumo, i consumatori ritengono essenziale abolire l’IVA sulle accise sui carburanti e contingentare il carico fiscale di benzina e gasolio alla media europea, prorogando almeno fino a fine anno il taglio delle accise; rimodulare le aliquote Iva sui generi alimentari e di largo consumo, riducendone sensibilmente il carico fino al suo azzeramento su alcuni prodotti essenziali; prevedere la deducibilità integrale dei titoli di viaggio per lavoratori e studenti pendolari e agevolazioni fino alla gratuità per alcuni servizi e forniture come mense e libri di testo scolastici.

In vista anche nuovi rincari per luce e gas: l’Arera, l’autorità per l’energia, rifà i conti e a fine mese annuncerà l’adeguamento per le bollette. Questo in una situazione già complicata da un nuovo governo solo indicato dalle urne e un governo in carica ma solo per gli affari correnti.
Partirà inoltre il nuovo metodo per calcolare le tariffe del gas che diventerà da trimestrale a mensile e cambierà il mercato di riferimento. Ipotesi osteggiata da molte sigle dei consumatori a partire da Assoutenti e Codacons.

Gli ulteriori aumenti si aggiungerebbero a quelli pesantissimi già arrivati in bolletta: Assoutenti, ad esempio, valutava che ogni famiglia italiana si ritrova a pagare 1.231 euro in più rispetto al 2020 solo per le bollette di luce e gas (nei primi 9 mesi dell’anno, quindi senza il nuovo adeguamento), con la spesa per l’energia salita nel biennio 2021-2022 complessivamente del +92,7%. Nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo, la spesa complessiva per l’energia salirà quindi a 2.558 euro a nucleo (1.516 euro per il gas, 1.042 euro per la luce).
E le previsioni dell’associazione per il 2023 sono tutt’altro che ottimistiche: «Gli analisti annunciano tensioni sulle quotazioni dell’energia che proseguiranno anche nel corso del nuovo anno - afferma il presidente Furio Truzzi - Considerando l’attuale andamento in forte rialzo dei prezzi di luce e gas, in assenza di un blocco nazionale o europeo delle tariffe e di interventi efficaci di contrasto, nel 2023 il conto per le forniture energetiche potrebbe raggiungere i 5.266 euro a famiglia: 3.052 euro per la bolletta del gas, 2.214 euro per quella della luce, con una crescita della spesa energetica del +300% rispetto al 2020».

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