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Esonero contributivo, ecco gli aumenti in busta paga: chi incasserà di più

Per uno stipendio netto di 1.500 euro da luglio a dicembre scatta un incremento netto di quasi 14 euro al mese. Il vantaggio arriva fino a 19 euro al mese per uno stipendio netto di 1.900 euro. In attesa di vedere un intervento più drastico sul cuneo fiscale sono questi alcuni dati concreti che risultano dai primi stipendi calcolati in questi mesi di operatività dell’articolo 20 del decreto Aiuti-bis.

La norma prevede che per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore è incrementato di 1,2 punti percentuali. In definitiva, l’esonero contributivo a carico dei lavoratori passa dallo 0,8% al 2% e senza subire alcuna penalizzazione sul piano pensionistico, spiega il sole 24 Ore. L’agevolazione si applica ai rapporti di lavoro dipendente - con esclusione dei rapporti di lavoro domestico - con una retribuzione imponibile parametrata su base mensile per tredici mensilità entro l’importo mensile di 2.692 euro (maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima).

L’esonero può valere per ciascun dipendente e relativamente al secondo semestre 2022 complessivamente da un minimo di 50 euro per le retribuzioni pari a 10mila euro a un massimo di 127 euro per le retribuzioni pari a 35mila euro. Questo significa un vantaggio mensile medio per ogni lavoratore pari a 13 euro: poco più di 7 euro netti mensili per la fascia di retribuzione più bassa e oltre 18 euro netti per quella più alta. Il vantaggio massimo si attesta per gli stipendi da 1.800 a 2.150 euro netti, con un vantaggio per l’intero semestre di oltre 120 euro in media. Nella forbice tra i 10mila euro e 20mila euro lordi (corrispondente a una retribuzione mensile media di 1.150 euro lordi) il beneficio mensile netto si attesta tra i 7 euro e i 12 euro. Questo significa che nel periodo interessato dalla norma, ossia tra luglio e dicembre 2022 queste fasce di retribuzione otterranno un vantaggio netto complessivo tra 50 euro e 85 euro.

In altri termini, lo sconto dell’1,2% sui contributi a carico dei lavoratori vale meno del bonus di 200 euro netti che sono stati erogati ai lavoratori nel corso del mese di luglio. L’operazione secondo quanto anticipato  dal ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha un costo di 1,2 miliardi di euro. La natura dello sconto è la stessa applicata nella legge di Bilancio 2022, la quale ha introdotto da gennaio una riduzione contributiva della quota di contributi a carico dei lavoratori nella misura pari allo 0,8%, con l’intero beneficio che scadrà il 31 dicembre 2022. L’esonero contributivo non è un beneficio a “rubinetto”, sottolineano gli esperi de Il Sole 24 ore,  e l’importo spetta anche se la spesa complessiva dovesse risultare superiore a quella stanziata. Qualora si dovesse verificare questa ipotesi il Governo dovrebbe trovare nuove coperture per il differenziale di spesa.

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