I soldi sottratti in maniera fraudolenta dal conto corrente devono essere risarciti dalla banca. È quest'ultima infatti a dover provare che l'utilizzatore ha agito con dolo o colpa grave. La più recente giurisprudenza in tema di prelievi fraudolenti dal conto corrente del consumatore, si è espressa in favore del correntista che è chiamato soltanto a dimostrare la natura fraudolenta del prelievo.
Sono tanti i casi di gente derubata del bancomat che si trova addebitati acquisti o prelievi di somme di denaro o, ancora, persone che comprano online e si vedono "alleggerito" il conto in banca. Casi diversi e che vedono esprimersi la giurisprudenza in maniera chiara. La Corte di Cassazione, in una recente ordinanza (9721/2020), ha confermato quanto già sostenuto dai tribunali chiamati ad affrontare la vicenda, ovvero che il correntista deve soltanto dimostrare la sua non colpevolezza, ad esempio nei casi in cui “sia stato vittima di furto con destrezza” (Cass. Civ. n. 14456/2011; ABF n. 3935/2015).
La sentenza della Cassazione riconosce la responsabilità dell’istituto bancario in quanto l’operazione effettuata con strumenti elettronici rientra nel rischio professionale del prestatore dei servizi di pagamento (e quindi la banca), evitabile con determinate misure che accertino la riconducibilità delle operazioni alla volontà del cliente. Grava, infatti, sulla banca l’onere di diligenza volto ad impedire prelievi abusivi e a dimostrare che il prelievo non è opera di terzi, bensì attribuibile alla volontà del cliente.
Inoltre, viene chiarita la colpa grave che è "una straordinaria e inescusabile imprudenza, negligenza o imperizia, la quale presuppone che sia stata violata non solo la diligenza ordinaria del buon padre di famiglia di cui all’art. 1176, comma 1, c.c., ma anche quel grado minimo ed elementare di diligenza generalmente osservato da tutti". La banca, pertanto, risarcisce soltanto se il correntista non ha agito in maniera tale da consentire il prelievo, quindi non nei casi di superficialità o maldestrezza.
Essendo stata vittima, dunque, di prelievi fraudolenti ecco che il correntista può chiedere i soldi alla banca, nel più breve tempo possibile, dimostrando la mancanza di dolo o colpa grave.
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