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Autotrasportatori divisi in Sicilia, l’Aias anticipa i presidi sulle strade

Un presidio di autotrasportatori contro l’aumento del costo del carburante è in corso davanti il casello di San Gregorio, lo svincolo per entrare e uscire a Catania dell’A18, l’autostrada che collega il capoluogo etneo e Messina. La protesta è promossa dall’Aias, ma, al momento, non è riconosciuta dalle sigle nazionali e regionali dei rappresentanti di categoria. Sul posto sono presenti le forze dell’ordine. La Cna Fita Sicilia ha affermato di «condivide le ragioni della protesta, ma non il metodo», ritenendo che l’iniziativa «di alcune sigle» sia «la solita e piccola fuga in avanti». «Non è spegnendo i motori dei camion e bloccando l’economia siciliana - ha ribadito la Cna Fita Sicilia - che si contrasta la crisi che sta travolgendo il comparto dell’autotrasporto. Non è qui, nella nostra isola, che si decidono i sostegni e gli aiuti per fronteggiare l’aumento esponenziale del carburante e dei costi di gestione delle attività (italiane e europee) del settore. Il blocco fatto in questo modo serve solo a soddisfare il protagonismo fine a se stesso dei soliti». I manifestanti che aderiscono alla protesta dell’Aias contestano “l’aumento del gasolio e dell’Ad-blu, del costo dei pneumatici e dell’energia» e protestano contro «le strade impraticabili, la patente a punti presente soltanto in Italia, il prezzo dei pedaggi autostradali e la carenza degli autisti». Problemi che, se non affrontati e risolti, secondo i promotori del presidio, che si dicono «stanchi», li porterà a «rischiare il fallimento».

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