
Il governo Musumeci ha inviato al ministero della Transizione ecologica la manifestazione d’interesse per la produzione di idrogeno verde in siti dismessi. L’iniziativa va di pari passo all’approvazione da parte della giunta regionale, riunita a Catania dal governatore Nello Musumeci, del piano energetico ambientale (Pears), che prevede nuove regole per gli impianti eolici e fotovoltaici e sviluppare un giro d’affari di circa 9 miliardi di euro.
Una delle sei missioni del Recovery Plan è dedicata a «Rivoluzione verde e transizione ecologica». Questa missione è a sua volta suddivisa in 4 componenti, la seconda delle quali è «Energia rinnovabile, idrogeno e mobilità sostenibile». A questa componente sono dedicati circa 18 miliardi di euro dei circa 222 del Recovery Plan e 2 miliardi sono allocati specificamente all’idrogeno.
L’idrogeno non è proprio una fonte di energia, bensì quello che viene chiamato un vettore energetico, cioè un mezzo che consente l’immagazzinamento dell’energia che può poi venire erogata in altre forme, come l’elettricità o la combustione. L’idrogeno in forma di molecola (H2) è però piuttosto raro sul nostro pianeta e quindi va prodotto, a partire dall’acqua con gli elettrolizzatori (che scindono tramite elettrolisi la molecola d’acqua H2O) o a partire da gas o addirittura petrolio. A certe condizioni che dipendono dal modo in cui viene prodotto, l’idrogeno può rappresentare una soluzione energetica sostenibile e può andare ad affiancare o a sostituire fonti energetiche che hanno un maggiore impatto sull’ambiente.
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