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Fisco, ora rischia il carcere chi non presenta la dichiarazione dei redditi

Anche per il reato di dichiarazione infedele saranno applicabili in futuro gli arresti domiciliari, il divieto di espatrio e le altre misure coercitive previste dal codice di rito, finora escluse per questo illecito. Per l’omessa presentazione della dichiarazione potrà essere invece disposta anche la custodia cautelare in carcere. Con l’approvazione della legge di conversione del decreto fiscale - spiega Il Sole 24 Ore - diventa operativo il nuovo regime penale tributario che per effetto del generale innalzamento delle pene edittali sarà caratterizzato, con riferimento a taluni illeciti, da nuove potestà investigative, cautelari e regole procedurali. Il divieto di espatrio, l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, gli arresti domiciliari e le altre misure coercitive differenti dalla custodia cautelare in carcere potranno in futuro interessare anche gli indagati del delitto di dichiarazione infedele dei redditi e/o dell’Iva la cui pena edittale viene ora fissata da due anni a quattro anni e sei mesi di reclusione in luogo della precedente da un anno a tre anni.

Da evidenziare che per l’infedele dichiarazione sono state abbassate anche le soglie di punibilità con la conseguenza che la rilevanza penale della condotta viene sensibilmente ampliata ricomprendendo illeciti finora considerati soltanto violazioni amministrati ve. La nuova fattispecie scatterà infatti al superamento di imposta evasa superiore a 100mila euro – e non più 150mila euro (da intendersi sempre per ciascuna imposta e per ciascun periodo di imposta) e allorché gli elementi attivi sottratti a imposizione siano comunque superiori a due milioni (e non più tre milioni di euro).  Infine, potranno essere svolte intercettazioni delle comunicazioni per  dichiarazione fraudolenta con documenti per operazioni inesistenti e mediante altri artifici, emissione di false fatture, occultamento e distruzione di scritture contabili, sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte nella forma aggravata, indebita compensazione con crediti inesistenti.

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