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Anno nuovo, assegno nuovo: per pensione minima e sociale gli aumenti maggiori

Ecco come cambiano gli importi da quest'anno per effetto della rivalutazione

Anno nuovo, pensione nuova, si potrebbe dire. Il 2022 ha infatti portato in dotazione aumenti sia della pensione minima che del cosiddetto assegno sociale per effetto della rivalutazione.

L'incremento degli importi è una buona notizia che riguarda tutti ma in modo particolare coloro che percepiscono un trattamento minimo. Fino a dicembre 2021, infatti, la pensione integrata al minimo era di 515 euro circa, ma da quest'anno sale a poco più di 524 euro, dunque con un aumento di circa 9 euro al mese.

Cresce anche l'importo dell’assegno sociale che passa da 460 euro mensili a 468,10 euro. La rivalutazione del +1,7% applicata in maniera decrescente al salire della pensioni ma anche, a differenza del 2020, calcolata in forma progressiva scaglione per scaglione porta incrementi maggiori agli assegni più bassi.

Pensione minima 2022

La pensione minima è l’importo che deve essere riconosciuto al pensionato per sostenere una vita dignitosa. Lo Stato ha dunque previsto un minimo vitale di importo della pensione ed un’integrazione al trattamento minimo, se non si raggiunge il limite.

Attraverso il patronato o le credenziali Inps, il pensionato può richiedere il trattamento minimo di pensione, che da quest'anno è di 524,34 per 13 mensilità.

Pensione sociale 2022

Nel 2022 l’importo dell’assegno sociale Inps è di 468,10 euro per tredici mensilità con un aumento di oltre 8 euro mensili rispetto al 2021. Hanno diritto a ricevere l’importo dell’assegno sociale in misura intera i disoccupati con 67 anni di età non coniugati e che non possiedono alcun reddito, i disoccupati o pensionati coniugati, che possiedono un reddito complessivo inferiore al totale annuo dell’assegno sociale Inps (12.170,60 euro per il 2022)

L’importo Inps dell’assegno sociale è ridotto in base al reddito del nucleo familiare del richiedente e dell’eventuale coniuge. Per aver diritto alla pensione senza contributi, il richiedente ed il coniuge, non devono infatti superare determinati limiti di reddito e dichiarare: tutti i redditi imponibili Irpef, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva; i redditi esenti da imposta; i redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta come vincite a giochi, concorsi a premi, corrisposte dallo Stato, da persone giuridiche pubbliche e private;
tutti i redditi soggetti ad imposta sostitutiva come interessi postali e bancari, interessi dei Cct e di ogni altro titolo di stato, interessi, premi e altri frutti
le obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni, ed altri strumenti finanziari; tutti i redditi dei terreni e fabbricati; la pensione di guerra;
la rendita vitalizia erogata dall’Inail; la pensione diretta erogata da stati esteri;
le pensioni erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordi; gli assegni alimentari corrisposti secondo norme civilistiche.

La richiesta dell’assegno sociale va inviata per via telematica all’Inps, dopo aver verificato i requisiti di età (67 anni compiuti nel 2020); il reddito complessivo del nucleo familiare dell’anno in corso; il requisito di residenza di 10 anni; il permesso di soggiorno in possesso per gli extracomunitari.

Alla domanda da inviare all'Inps occorre allegare un documento d’identità del richiedente in corso di validità; l’eventuale permesso di soggiorno di lungo periodo CE per i cittadini extracomunitari; lo stato di residenza storico in autocertificazione o certificato storico di residenza dall’Ufficio anagrafe del Comune.

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