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Frodi sul bonus casa per 950 milioni, ma le domande ripartono

Da venerdì e per tutto il weekend l’invio dei documenti necessari per richiedere i bonus edilizi è rimasto fermo, ma dai prossimi giorni, già ad inizio settimana, la situazione si sbloccherà e il canale di comunicazione con l’Agenzia delle Entrate ripartirà. Il direttore dell’Agenzia, Ernesto Maria Ruffini, assicura che - dopo la stretta sulle irregolarità decisa dal governo per decreto - i tempi di adeguamento dell’amministrazione saranno rapidi. Del resto, di fronte all’entità dei fenomeni fraudolenti a danno dell’erario soprattutto su cessione del credito e sconto in fattura, non si poteva agire diversamente.

Frodi sul bonus casa a quota 950 milioni

Il monte totale delle frodi sui bonus per la casa, compreso il Superbonus, ha spiegato Ruffini, «ammonta a 950 milioni, quasi un miliardo e quasi tutti monetizzati». «Abbiamo ricevuto delle segnalazioni dei cittadini, abbiamo fatto una serie di controlli e verificato le cose più diverse: lavori fatturati ma rimasti solo sulla carta, fatture fatte da aziende non edilizie, addirittura macellai che emettevano fatture per lavori edilizi». Proprio per questo, ha sottolineato, «era urgente intervenire» e il governo ha optato per la strada praticamente obbligata del decreto. Ora Sogei sta lavorando per aggiornare i sistemi informatici ai nuovi adempimenti, a partire dalla presentazione del visto di conformità per tutti i bonus, non più solo per il 110%. Poi tutto tornerà alla normalità.

L'esame del decreto agita i partiti

L’esame parlamentare del decreto si preannuncia però già movimentato con le forze politiche che, a partire dal Movimento 5 Stelle, reclamano correttivi per evitare un rallentamento dei lavori. I partiti saranno occupati su questa partita, su quella del decreto fiscale, ma saranno impegnati contemporaneamente anche sulla manovra ed in particolare sulla distribuzione degli 8 miliardi per il taglio delle tasse. Da numero uno dell’Agenzia, Ruffini non esprime un’opinione sulla destinazione del tesoretto, citando al momento solo una delle opzioni sul tavolo tra le più gettonate, ovvero la riduzione degli scalini delle aliquote Irpef, che, anche «guadagnando un solo euro in più», causano un salto di scaglione. Un invito però c’è, ed è quello a non disperdere le risorse disponibili: solo in questo modo l’intervento potrà davvero farsi sentire sui portafogli dei contribuenti. Nessun timore per le tasche dei cittadini deve invece derivare dall’annunciata riforma del catasto. Un’operazione, assicura Ruffini, che sarà portata avanti solo per fare chiarezza, utile ad esempio anche alla Protezione civile per avere una fotografia veritiera degli immobili presenti nelle zone sismiche. Non la pensa così però il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: «non serve una riforma fiscale per permettere allo Stato di sapere dove si trovano gli immobili italiani. La revisione del catasto - afferma - ha un chiaro indirizzo politico, fortemente orientato alla tassazione patrimoniale».

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