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Il ministro a Scilla: la Sicilia può salvare i progetti bocciati per l'agricoltura

Musumeci incontra i sindacati a Palermo: concertazione sui fondi europei del Pnrr

L'assessore regionale Toni Scilla e il ministro Stefano Patuanelli

Buone speranze di recuperare alcuni dei progetti dei Consorzi di bonifica siciliani bocciati nei giorni scorsi dal ministero delle Risorse agricole.

Si è svolto oggi, al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, l'incontro tra il ministro Stefano Patuanelli e l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Toni Scilla. Al centro della riunione la questione dei progetti irrigui di investimento, presentati dai Consorzi ed Enti siciliani, che non hanno superato la selezione per ottenere i fondi del Pnrr.

«L’incontro odierno con il ministro Patuanelli ci ha permesso di appurare che alcuni progetti presentati dai Consorzi potrebbero essere ammissibili a finanziamento a carico dei fondi del Pnrr, ma solo a seguito di una istruttoria di emergenza sugli elaborati progettali e allegati». A dichiararlo l’assessore Toni Scilla a margine del confronto con il titolare del dicastero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. «All’incontro di oggi - ha aggiunto l'esponente del governo Musumeci - seguirà una interlocuzione specifica con il Ministero affinché si possa definire la questione. Ringrazio il ministro per la sensibilità dimostrata nei confronti di un settore cardine dell’economia della nostra Isola».

Intanto a Palermo,  «un primo confronto con le organizzazioni sindacali per affrontare assieme il percorso da fare per l’utilizzo razionale e responsabile delle risorse del Pnrr (almeno di quelle non ancora impegnate dal governo centrale) e di quelle legate alla programmazione 2021-27", si è svolto tra il presidente della Regione, Nello Musumeci, e i sindacati.  "Dall’ambiente al lavoro, dalle imprese al digitale, dalle infrastrutture al welfare - spiega -. coinvolgeremo via via tutte le sigle e le istituzioni per sottoscrivere un protocollo comune, senza pregiudizi, mi auguro, e senza fughe in avanti. Con l’incontro di oggi abbiamo fatto il primo passo». Al vertice  a Palazzo Orléans, a Palermo, erano presenti i  segretari generali regionali di Cgil, Alfio Mannino, Cisl, Sebastiano Cappuccio e Uil, Claudio Barone. Presenti anche gli assessori alle Infrastrutture, Marco Falcone, alla Famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Antonio Scavone, alle Attività produttive, Mimmo Turano, e alla Salute, Ruggero Razza.

«Nei prossimi giorni attiveremo un fondo di progettazione da 15 milioni di euro a favore dei Comuni e delle ex Province. Uno strumento per favorire la redazione dei progetti in vista della nuova programmazione comunitaria 2021-2027 e delle risorse residue del Pnrr non impegnate da Roma. Faremo fronte, così, alla carenza di risorse interne negli uffici tecnici degli enti locali. Cominceremo dal settore idrico e irriguo perché il tema dell’acqua per noi è serissimo», ha annunciato il presidente della Regione.  “Stiamo lavorando - ha aggiunto  - per fare finalmente comprendere al governo nazionale che gli interventi che ha inserito nel Pnrr, rispolverando vecchi progetti senza averli concordati con le Regioni, non coincidono con il nostro elenco delle priorità per la Sicilia. A noi resteranno a disposizione solo poche risorse, ma vorremmo definirle grazie a un percorso comune con sindacati e istituzioni e attraverso un confronto vero con il governo centrale, già iniziato proprio oggi con un incontro tra il ministro Patuanelli e il nostro assessore all’Agricoltura. La prossima settimana vedrò il ministro per la Transizione ecologica Cingolani, dopo avere già incontrato il ministro delle Infrastrutture Giovannini».
«Dall’ambiente al lavoro, dalle imprese al digitale, dalle infrastrutture al welfare - ha proseguito Musumeci - oggi abbiamo compiuto un primo passo verso un protocollo condiviso, mi auguro senza pregiudizi e fughe in avanti, per un utilizzo razionale e responsabile anche delle risorse della nuova programmazione 2021-27. Non nascondo - ha concluso il governatore - la fondatezza dei timori sulle capacità progettuali della Regione e dei vari enti locali. Non facciamo concorsi dal ‘91 e se avessimo avuto i progettisti avremmo speso sino all’ultimo euro della programmazione precedente, che abbiamo trovato già definita ma senza progetti. Però non ci arrendiamo, abbiamo attivato tutte le risorse disponibili per farci trovare pronti».

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