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Fisco, ripartono i pagamenti di cartelle e rate: ecco tutte le scadenze

Dopo un’estate 'serena' per i contribuenti le cartelle hanno ripreso a viaggiare a settembre ma «gradualmente». Intanto le cartelle e le rate vanno pagate entro fine mese. Lo ricorda l’Agenzia Entrate-Riscossione fornendo il calendario per le chiamate in cassa. Così mentre la macchina fiscale si rimette in moto con calma (come emerso nei giorni scorsi dovrebbero essere circa 4 milioni le cartelle in viaggio da qui a fine anno sulle circa 20-25 milioni esistenti) le scadenze vanno rispettate: è il caso ad esempio della rata della rottamazione ter di maggio 2020 che va pagata improrogabilmente entro lunedì prossimo, 6 settembre.

Una scadenza sembra però destinata al rinvio: si va infatti verso una proroga della dichiarazione dei redditi per coloro che vogliono usufruire del contributo a saldo, o a fondo perduto perequativo disposto dal decreto Sostegni bis. Entro settembre - ricorda l’amministrazione - bisognerà provvedere a pagare o rateizzare gli importi scaduti o sospesi durante lo stop per il covid. Mentre per la rottamazione-ter scaduta a maggio 2020 i pagamenti effettuati entro il prossimo 6 settembre saranno considerati validi grazie alla possibilità di avvalersi dei giorni di tolleranza aggiuntivi.

Dal mese di settembre, dunque, riprendono le notifiche di cartelle e avvisi «nonché le ordinarie procedure di riscossione, incluse quelle derivanti dalle verifiche effettuate dalle PA per i pagamenti ai propri fornitori». Per quanto riguarda il pagamento di cartelle e avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della "zona rossa"), il contribuente dovrà procedere con il tempestivo versamento delle somme dovute o richiedere e ottenere un provvedimento di rateizzazione per evitare l’avvio delle procedure di recupero.

Per gli atti in scadenza nel periodo dall’8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della "zona rossa") al 31 agosto 2021, il pagamento dovrà essere effettuato entro il 30 settembre 2021 (mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione). Per i piani di dilazione l’Agenzia della Riscossione ricorda che il pagamento delle rate in scadenza dall’8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della "zona rossa") al 31 agosto 2021 deve essere effettuato entro il 30 settembre 2021 versando almeno un numero di rate sufficiente a evitare la decadenza degli stessi, fissata dal decreto Ristori in 10 rate anche non consecutive (anziché le 5 ordinarie).

Mantengono invece l’originaria data di pagamento le rate con scadenza successiva al 31 agosto 2021. I contribuenti che non riescono a pagare quanto dovuto in un’unica soluzione potranno quindi richiedere la rateizzazione del debito e avvalersi, in questo particolare momento, delle agevolazioni introdotte dal decreto Ristori fino al 31 dicembre 2021. Tra le altre cose può presentare una richiesta di dilazione anche chi era «decaduto», senza il vincolo del versamento delle rate scadute.

Si va verso una proroga della dichiarazione dei redditi per coloro che vogliono usufruire del contributo a saldo, o a fondo perduto perequativo disposto dal decreto Sostegni bis. Fonti del Consiglio nazionale dei commercialisti, dopo aver avuto contatti con il ministero dell’Economia e con l’Agenzia delle Entrate, spiegano che è in arrivo, «un provvedimento che farebbe slittare dal 10 al 30 settembre la scadenza». Il professionisti avevano più volte sollecitato, nei mesi scorsi, la necessità di un rinvio del termine, suggerendo, però, un arco temporale più ampio, fino al 31 ottobre.

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