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Troppo caldo, Confagricoltura Sicilia chiede aiuto: "Così si perdono le produzioni"

Preoccupazione anche per la vendemmia

«La situazione che regna nelle campagne siciliane a causa della prolungata ondata di caldo nord africano è diventata assolutamente insostenibile». Lo scrive il presidente di Confagricoltura Sicilia, Ettore Pottino in una nota inviata al presidente della Regione Nello Musumeci.

«Numerosi nostri associati di tutte le province - scrive Potino - lamentano elevate perdite di prodotti ortofrutticoli diventati, a causa del caldo eccessivo, non più idonei per la commercializzazione. Altri comparti fondamentali per l’economia agricola regionale, quali l'olivicolo e l’agrumicolo, hanno iniziato a manifestare fenomeni di “cascola” eccessiva dovuti allo stress idrico delle piante». C’è poi la vendemmia in arrivo e le preoccupazioni sono altissime. «A pochi giorni dall’entrata a pieno regime della campagna vendemmiale - continua Pottino - non si ha ancora la piena percezione di quali saranno i quantitativi di questa annata che vanta già il record di giornate in cui la colonnina di mercurio ha superato la soglia dei 40°. Le risorse idriche già deficitarie ad inizio di stagione sono arrivate sotto il livello di guardia mentre il ricorso eccessivo alle irrigazioni di soccorso ha, nel caso di attingimento da risorse idriche aziendali, reso necessario l’utilizzo dei quantitativi di acqua generalmente utilizzati come riserva per il periodo autunnale».

Nella nota, oltre ad esprimere apprezzamento al governo regionale per quanto finora fatto sul fronte dell’emergenza incendi ed in modo particolare per l’aiuto immediato da concedere agli allevatori colpiti da questa calamità viene auspicata l’immediata predisposizione della documentazione necessaria per formalizzare la richiesta di declaratoria per avversità atmosferiche per l’intera regione. «In attesa di ciò - scrive ancora Pottino - la Regione potrebbe contestualmente richiedere l’autorizzazione per la concessione di quantitativi aggiuntivi di carburante agevolato per usi agricoli e l’anticipazione di tutti i premi Pac, anche di quelli a superficie, così come previsto dal cosiddetto Decreto Sostegni a favore delle aziende agricole colpite dalle grandinate della scorsa primavera e dagli incendi estivi».

Anche la Coldiretti nazionale lancia l’allarme. Il 20% del pomodoro al Sud - afferma in una nota - è andato perso a causa del caldo torrido e della paralisi dei trasporti che stanno facendo marcire il prodotto in campo mettendo a rischio una filiera di eccellenza del Made in Italy la quale esporta poco meno di 2 miliardi di euro di pummarola, passata e sughi in tutto il mondo. Coldiretti segnala l’assenza di camion disponibili per trasportare miliardi di chili di pomodoro da conserva alle industrie di trasformazione proprio mentre l’afa assedia la penisola con temperature che sfiorano i 50 gradi. Davanti a questa situazione Coldiretti è pronta a mobilitare i trattori per organizzare il trasporto del pomodoro, in una vera e propria corsa contro il tempo per evitare che l’intero raccolto vada perso o comunque deteriorato, peraltro in una annata già resa difficile dalla pandemia e dalle gelate dei mesi scorsi. Con la vita delle imprese agricole a rischio c'è il primato dell’Italia che è il primo produttore europeo di pomodoro davanti a Spagna e Portogallo e il secondo a livello mondiale subito dopo la California, con una filiera che coinvolge circa 7 mila imprese agricole, oltre 90 imprese di trasformazione e 10 mila addetti.

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