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Gli italiani riscoprono i piccoli borghi: 3 su 4 li scelgono per le vacanze

Erice, Castello scalinata

Tre italiani su quattro tra coloro (75%) che vanno in vacanza visiteranno uno dei quasi 5500 piccoli borghi presenti in Italia per coniugare la voglia di tranquillità con la possibilità di godere di spazi di libertà più ampi lontano dalle città o dai luoghi turistici più affollati. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti-Ixè sulle ferie degli italiani, che evidenzia una vera svolta nella scelta delle destinazioni spinta anche dalla ripresa e dalla paura dei contagi.

Le aree rurali sono scelte sia come meta turistica vera e propria oltre che come meta di gite. Un trend che contagia anche gli stranieri con quasi un turista su dieci in arrivo dall’estero in Italia quest’estate che sceglie la campagna e l'agriturismo per il bisogno di libertà, sicurezza e voglia di stare all’aria aperta, secondo un’analisi Coldiretti su dati Demoskopica.

«La vacanza nei piccoli borghi, da sempre fortemente caratterizzati dalla presenza dell’agricoltura, rappresenta un esempio di turismo sostenibile prezioso per il sistema Paese che, se adeguatamente valorizzato, può diventare una risorsa strategica per il rilancio economico e occupazionale dopo la crisi causata dall’emergenza sanitaria», afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini.

Questo fenomeno è favorito anche dalla diffusione capillare dei piccoli comuni che incrementa la capacità di offrire un patrimonio naturale, culturale e artistico senza eguali. In Italia i centri sotto i 5mila abitanti ospitano il 16,5% della popolazione nazionale ma rappresentano il 54% dell’intera superficie italiana, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, con ampi margini di accoglienza residenziale in un paesaggio fortemente segnato dalle produzioni agricole. Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante - continua Coldiretti - anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5266 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale, e garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole. A garantire l'ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete composta da 24mila strutture agrituristiche con 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola.

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