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Centri per l'impiego, la Regione riscrive i criteri di selezione: nuovo bando per 1100 assunzioni

Un ritardo di pochi giorni nella pubblicazione del bando per i circa 1.100 posti nei Centri per l’impiego ha costretto la Regione a riscrivere da capo i testi modificando in modo sostanziale le procedure del concorso. Saltano le preselezioni a quiz e viene meno anche la valutazione dei titoli professionali. Perdono vantaggio quindi i navigator, gli ex sportellisti e il personale dei vecchi enti di formazione.

Il colpo di scena è stato illustrato ieri all’Ars dall’assessore alla Funzione pubblica Marco Zambuto che con il collega al Lavoro Antonio Scavone sta portando avanti la selezione che si annuncia già come il concorso dei record alla Regione. Il bando era stato annunciato alla fine del 2019 ma la pandemia ha costretto a un primo rinvio. Poi una serie di modifiche alle norme nazionali hanno provocato nuove stesure dei bandi e la settimana scorsa tutto era pronto per spedire i testi in Gazzetta.

Ma un ritardo di qualche giorno ha fato sì che nel frattempo a Roma venisse approvata in Senato una modifica ai decreti Brunetta sulle procedure concorsuali. E non avendo fatto in tempo a pubblicare i bandi, la Regione è stata costretta a modificarli. Operazione che è in corso in questi giorni. E che ha effetti notevoli. La prima novità è che non si potranno più fare le preselezioni a quiz, né per i posti in categoria D (la più alta per cui serve la laurea) né per quelli in categoria C (per cui basta il diploma).

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