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Riaperture, 1 italiano su 3 attende che ripartano ristoranti e agriturismi

Clienti in un ristorante

La riapertura di bar, ristoranti e agriturismi è attesa da quasi un italiano su tre (30%) che la considera la priorità davanti all’8% dei cittadini che non vede l’ora di andare a un concerto o a uno spettacolo teatrale. Solo il 6% ha come obiettivo quello di tornare in palestra. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto on line sul sito www.coldiretti.it diffuso in occasione dell’entrata in vigore dell’ultimo decreto anti-Covid che prevede riaperture dal 26 aprile. Un appuntamento importante dopo mesi di lockdown che hanno privato gli italiani di una componente importante della socialità e tagliato pesantemente i redditi degli operatori.

La ripartenza del servizio al tavolo all’aperto per la ristorazione vale quasi un miliardo di euro in fatturato dal 26 aprile fino al primo giugno quando sarà prevista anche la possibilità di accedere all’interno dei locali. Consentire la riapertura dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno riguarda in media circa la metà dei 360mila servizi di ristorazione presenti in Italia con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto.

Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne ci si sta organizzando secondo Campagna Amica per offrire agli ospiti la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente. La possibilità di riaprire le attività di ristorazione sfruttando gli spazi all’aperto salva i 24mila agriturismi italiani che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola.

Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori con perdite di fatturato stimate alla Coldiretti in 1,2 miliardi di euro.

Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse - sottolinea la Coldiretti - i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche. L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy post covid perchè contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento» sottolinea Diego Scaramuzza presidente di Terranostra secondo il quale «nelle campagne italiane le distanze si misurano in ettari e non in metri».

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