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Contributo a fondo perduto col Decreto Sostegni: come fare la domanda dal 30 marzo

Subito operative le misure del Decreto Sostegni. E immediatamente arrivano anche le istruzioni operative: dal 30 marzo e fino al 28 maggio sarà possibile presentare le domande per ottenere il contributo a fondo perduto. Ma il governo, come del resto preannunciato dal premier Mario Draghi già pensa ad ulteriori interventi. Con un pressing dei partiti della maggioranza che diventa insistente: Forza Italia parla di uno scostamento di 20 miliardi di euro al mese.

Lo dice anche il ministro della Pa, Renato Brunetta. Una posizione che non trova sponda dentro il ministero dell'Economia. Il ministro Daniele Franco parlando ad un convegno internazionale indica una ripresa della crescita economica nel secondo trimestre e un'accelerazione nel terzo e quarto trimestre. "Saranno introdotte ulteriori misure nelle prossime settimane", assicura ipotizzando però "un' uscita graduale dagli aiuti nella seconda parte dell'anno e di un ritorno alla normalità". Già perchè il ministro dell'economia non nasconde un pizzico di ottimismo, in controtendenza rispetto alle valutazioni che arrivano, ad esempio, dalla Bce: "Pensiamo che dopo la Pasqua la situazione migliorerà gradualmente, e poi ci muoveremo con gradualità verso una situazione più normale a maggio e giugno".

Il decreto ristori, intanto, è arrivato in Gazzetta Ufficiale a soli tre giorni dal varo, un record rispetto al recente passato quando i decreti ristori venivano approvati 'salvo intese' e impiegavano almeno una settimana per vedere la luce. Ma tutta la macchina amministrativa si muove velocemente. Il direttore dell'Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha già predisposto il provvedimento attuativo. I moduli e le istruzioni - insieme ad una guida - sono già sul sito dell'Agenzia delle Entrate (clicca qui).  Le domande potranno essere presentate a partire dal prossimo 30 marzo e fino al 28 maggio.

Le richieste devono essere fatte sul sito dell'Agenzia, anche con l'aiuto di intermediari, sui diversi canali telematici o sull'apposita piattaforma realizzata da Sogei attraverso la quale sono già stati gestiti i precedenti ristori.

L'obiettivo è quello di far arrivare il contributo in una decina di giorni direttamente sul conto corrente indicato nella richiesta o, a scelta irrevocabile del contribuente, di farlo utilizzare come credito d'imposta in compensazione. I criteri sono noti. Due i requisiti fondamentali: aver conseguito nel 2019 ricavi o compensi non superiori a 10 milioni di euro e aver registrato nel 2020 un calo mensile medio del fatturato e dei corrispettivi rispetto al 2019 di almeno il 30%. Il decreto comunque è stato incardinato al Senato per la discussione. E i partiti già pensano a possibili modifiche.

Forza Italia accentra l'attenzione sul condono che cancella le cartelle sotto i 5.000 euro fino al 2010. "E' stato fatto un compromesso", dice il vicepresidente Antonio Tajani. C'è chi punta ad estendere lo 'stralcio' fino al 2015 e alzare la soglia a 10.000 euro, contando sui voti parlamentari. Ma l'ala sinistra del governo non sembra proprio d'accordo. "Avevamo insistito perché le risorse fossero prevalentemente concentrate sul sostegno alla povertà, al lavoro, alle imprese - afferma - e non ci si disperdesse in altri rivoli come quello della rottamazione delle cartelle esattoriali, obiettivo più o meno giusto, secondo noi non giusto, comunque è un obiettivo diverso da quello su cui ci si deve concentrare in questo momento". Il deputato di Leu, Stefano Fassina, rincara la dose: "Con i 666 milioni impegnati nella copertura del condono, invece di premiare anche gli approfittatori, possiamo dare maggiori risorse a chi non ce la fa più. Ha fatto bene il Ministro Orlando".

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