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Bonus baby sitter, protestano sanitari e categorie escluse. Bonetti: "Pronti ad allargarlo"

«Abbiamo introdotto il voucher baby sitter per ora solo per alcune categorie, stanziando 290 milioni. Sto lavorando, per i prossimi provvedimenti, per allargare questa misura ai genitori che sono in smart working ma hanno i bambini piccoli e che quindi necessitano di un ulteriore aiuto». Lo ha detto la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti al TgCom 24.

Nel Decreto n. 30/2021 del 13 marzo 2021 «sono stati esclusi dal bonus baby sitting Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari e altri operatori. Una assenza ingiustificata che contraddice la necessità di non compromettere il prosieguo delle attività di cura, assistenza e prevenzione nel territorio, nelle strutture sanitarie e nei luoghi di lavoro, già messo a dura prova in questi mesi di crisi pandemica».

Lo denunciano in una nota congiunta Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Infermieri, Medici, Ostetriche, Psicologi, TSRM e PSTRP e Veterinari. «In sanità- si legge nella nota- non ci sono professionisti marginali. È con vivo disappunto, però, che si deve constatare che quando si prevedono misure di sostegno per gli operatori sanitari e socio-sanitari, si ignorino sistematicamente alcune professioni che pure sono centrali per la tutela della salute e per l’efficienza e l'efficacia dell’opera del Servizio Sanitario Nazionale».

«Tutti i professionisti della salute-spiegano ancora i professionisti sanitari e socio-sanitari - hanno risposto, e stanno rispondendo, alla crisi con impegno e dedizione, senza badare a festività, né a orari, sperimentando un’estrema difficoltà a conciliare vita e lavoro, servizio alla collettività e organizzazione familiare. In particolare la componente femminile, maggioritaria nelle professioni sanitarie e socio-sanitarie, e chi lavora in regime libero-professionale. A fronte di questa evidenza, le Federazioni e gli Ordini nazionali di Assistenti sociali, Biologi, Chimici e Fisici, Farmacisti, Ostetriche, Psicologi, Veterinari, con il sostegno delle Federazioni di Infermieri, Medici e TSRM PSTRP ricomprese nel decreto legge 30/2021, chiedono al Governo di eliminare questa inspiegabile esclusione al più presto possibile, così da permettere a decine di migliaia di professionisti di potersi dedicare ai loro compiti e alla collettività senza ulteriori preoccupazioni per i propri cari».

«Il prezzo di questa pandemia la stanno pagando soprattutto le donne, i dati a nostra disposizione sono molto chiari e non lasciano margine ad interpretazioni. E la soluzione non può certo essere quella di sommare il lavoro ordinario, in ufficio, in fabbrica o in smartworking, a quello di assistere i figli in Dad e con le altre esigenze giornaliere. Per le donne chiediamo altro». Lo afferma Susanna Cenni, deputata del Pd e vice presidente della commissione Agricoltura della Camera.

«Non possiamo permettere - conclude Cenni - che passi un messaggio così culturalmente devastante. Chiediamo con forza che il governo Draghi consenta l’accesso ai congedi parentali e al sostegno baby sitter anche alle donne che lavorano lontano dall’ufficio in modalità smartworking. È importante che nel decreto Sostegni il governo si faccia carico di estendere la possibilità di usufruire della proroga proroga ed estensione del congedo parentale e bonus baby sitter per i bambini sotto ad i 14 anni anche per chi lavora in smartworking».

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