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Aumenti per i dirigenti regionali, arriva lo stop della Corte dei conti: sindacati sul piede di guerra

Parere negativo della Corte dei conti della Regione siciliana sul contratto dei dirigenti regionali. Occhi puntati adesso sul governo regionale per un intervento urgente che superi i problemi che sono emersi.

Preoccupati i sindacati. "Attendendo di capire meglio le motivazioni della Corte dei conti - dice Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia - chiediamo un intervento urgente al governo Musumeci. Non è accettabile che si vanifichino gli effetti di un contratto che era già stato acquisito con notevole ritardo".

"Inaccettabile! La Regione corra subito ai ripari e metta in sicurezza il rinnovo del contratto dei dirigenti", gli fanno eco Sebastiano Cappuccio e Paolo Montera, rispettivamente segretari generali della Cisl Sicilia e della Cisl Fp Sicilia.

Nella seduta di ieri i magistrati contabili della Sezione di controllo della Regione Siciliana hanno deliberato una certificazione negativa sull'ipotesi di contratto dell'Area della dirigenza 2016/2018. Uno stop basato prevalentemente su "significative lacune informative" e sul fatto che "non appare apprezzabile la copertura finanziaria [...] alla luce di un quadro finanziario non aggiornato, stante il ritiro del rendiconto generale" 2019.

"Il Governo regionale si assuma le sue responsabilità in questa vicenda e ponga rimedio. Lo deve ai suoi dipendenti - continuano i sindacalisti Cisl -. Questa notizia getta nello sconforto l'intera categoria dei dirigenti regionali che sconta un blocco contrattuale che dura da più di 16 anni e che resta, a questo punto, l'unico comparto del pubblico impiego in tutta Italia che non ha ancora avuto rinnovato il contratto di lavoro. Troppo tempo è trascorso - concludono Cappuccio e Montera - adesso serve correre e risolvere la questione definitivamente, anche in vista delle sfide per la crescita e per lo sviluppo che la Sicilia dovrà affrontare nel prossimo futuro per la ricostruzione post-pandemia. Rischiamo di restare indietro".

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