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Al via i saldi invernali, ma il Covid cambia gli acquisti: come e quanto si spenderà

I saldi continuano ad essere un appuntamento per sei italiani su dieci ma anche se la percentuale sale leggermente - il 64% contro il 61,8% dello scorso anno - la spesa diminuisce e l’ufficio Studi di Confcommercio stima in media 254 euro di 'shopping', 70 euro in meno dello scorso anno.

La tradizionale indagine realizzata da Confcommercio-Imprese sugli acquisti degli italiani alla vigilia dell’avvio in cinque grandi regioni - Lombardia, Piemonte, Puglia, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia - registra anche un forte aumento di saldi on-line a discapito dei negozi tradizionali. Le imprese del commercio al dettaglio - afferma Confcommercio - stanno vivendo un momento di estrema difficoltà che si riflette anche nelle aspettative: solo il 7,1% dei commercianti ritiene che il proprio negozio sarà visitato in misura maggiore durante i saldi invernali rispetto al gennaio 2020.

I dati di Confcommercio arrivano alla vigilia dell’avvio dei saldi in gran parte del Paese con le ultime regioni - Umbria e Lazio - che avvieranno la stagione degli sconti rispettivamente sabato 9 e martedì 12 gennaio. L’indagine segna un aumento della propensione a fare acquisti 'scontati' e secondo l’indagine l’emergenza sanitaria potrebbe aver portato i consumatori a risparmiare per acquistare a saldo: si stima saranno il 64% contro il 61,8% nel 2020, il 61,6% nel gennaio 2019, il 61,4% nel 2018.

Il Covid e il conseguente lockdown ha cambiato però le modalità di acquisto. E’ in grandissimo aumento la percentuale di consumatori che acquisteranno in saldo online a discapito dei negozi tradizionali: 48% nei negozi fisici, il 35% online.

Sensibile il cambiamento rispetto al 2020: la scelta dello shopping sul web sale del 13,7% mentre scende dell’8,1% la spesa nei negozi. Gli italiani acquisteranno in saldo prevalentemente capi di abbigliamento (per il 96,6% contro il 95,9% del 2020) seguiti da calzature (per l’89,3% contro l’82% del 2020), sciarpe e guanti (il 33% contro il 37% del 2020) nella previsione del 2020) e biancheria intima (25,5% contro il 30% dello scorso anno).

Le difficoltà economiche provocate dalla pandemia hanno cambiato anche il rapporto tra qualità e prezzo nelle scelte dei consumatori. Aumenta la percentuale dei consumatori che attribuiscono maggiore importanza al prezzo dei prodotti acquistati in saldo (+7,9 rispetto alle previsioni del gennaio 2020 era il 35,7%) a discapito della ricerca della qualità. Sale comunque anche la percentuale dei consumatori che giudica positivamente la qualità dei prodotti venduti a saldo (94,1% vs 86,4% del gennaio 2020). Inoltre oltre il 77% dei rispondenti ha dichiarato di sentirsi «molto o abbastanza tutelato» quando acquistano a saldo: il dato è in forte aumento rispetto al gennaio 2020 (+8,2 punti)

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