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Coronavirus, Caritas: "Aumentano i 'nuovi poveri', sono il 45%"

Il Coronavirus, come era inevitabile, sta avendo conseguenze drammatiche su chi già era in condizione indigente. Tra aprile e giugno le Caritas diocesane hanno assistito 450mila persone, registrando "un forte incremento" rispetto all’anno precedente. È quanto si legge nel Rapporto Povertà di Caritas Italiana.

Tra i beneficiari circa il 30% è rappresentato dai cosiddetti "nuovi poveri", che per la prima volta hanno sperimentato condizioni di disagio e di deprivazione economica tali da dover chiedere aiuto. Tra gli assistiti nel periodo marzo-maggio prevalgono i disoccupati, le persone con impiego irregolare fermo a causa delle restrizioni imposte dal lockdown, i lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione ordinaria o in deroga e i lavoratori precari o intermittenti che, al momento della presa in carico, non godevano di ammortizzatori sociali.

Tra le persone che chiedono aiuto alla Caritas si sono affacciati quest’anno, piagato dall’emergenza sanitaria, anche "tanti piccoli commercianti e lavoratori autonomi: rispetto a questo fronte le Caritas diocesane hanno erogato sostegni economici specifici, in ben 136 diocesi sono stati attivati fondi dedicati, utili a sostenere le spese più urgenti (affitto degli immobili, rate del mutuo, utenze, acquisti utili alla ripartenza dell’attività, ecc.). Complessivamente sono stati 2.073 i piccoli commercianti e lavoratori autonomi accompagnati in questo tempo".

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