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Coronavirus, la Fials: "Consentire agli Oss di svolgere l'esame finale"

La Fials Sicilia e la segreteria di Catania hanno sensibilizzato con una nota l’assessorato regionale alla Salute e il dipartimento per rivedere la scelta di differire a dopo la fine della pandemia l’esame finale dei soggetti che hanno completato i corsi Oss, operatori socio sanitari.

La Fials, nella nota a firma di Sandro Idonea e Agata Consoli, fa presente che “tale disposizione impedisce ai futuri Oss di trovare, in questo momento di grave difficoltà anche economica, una possibilità lavorativa in considerazione dell’alta richiesta, per tale profilo, in tutta Italia”.

Il sindacato, con il contributo del coordinatore provinciale Oss di Catania, Rino La Porta, e il coordinatore organizzativo Giuseppe D’Angelo, spiega che “la Regione Emilia-Romagna ha di recente deciso di fare svolgere tali prove d’esame a distanza, sviluppando procedure che, nel rispetto delle norme volte a contenere il contagio, garantiscono la trasparenza e l’efficacia della valutazione delle competenze acquisite dalle persone. L’esame infatti si svolgerebbe, come previsto dalle disposizioni nazionali e regionali, con la realizzazione della prova pratica attraverso una simulazione lavorativo-professionale resa in forma scritta e, successivamente, integrata ed approfondita in un colloquio”.

La Fials chiarisce che “ entrambe le prove potrebbero essere svolte a distanza con il supporto di tecnologie che consentano la piena trasparenza e la tracciabilità dell’intera procedura. In particolare - prosegue la Fials - con l’utilizzo del sistema di videoconferenza e di piattaforma e-learning, che permettono la realizzazione in modalità sincrona fra tutti i candidati e la commissione d’esame”.

La Fials quindi si augura che l’assessorato possa “rivalutare le proprie decisioni specialmente in considerazione dell’attuale quadro sanitario e socio-economico, consentendo ai soggetti interessati di acquisire subito una qualifica che permetterebbe loro di inserirsi rapidamente in un settore lavorativo che in questo momento è in sofferenza, come le Rsa, e necessita di apporti qualificati”.

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